Ischia, stabilimenti balneari protestano: “Noi controllati e caos sulle spiagge libere”

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Ischia (Na) – Il profumo di mare e di estate è già nell’aria a Ischia dove gli isolani attendono con ansia i turisti per inaugurare la stagione estiva.

I titolari degli stabilimenti balneari, però, hanno dato il via ad una piccola rivolta contro le spiagge libere. Se da un lato i lidi hanno riaperto rispettando tutte le normative imposte dal Governo, dall’altro sembra che il caos e la confusione regino nelle spiagge libere.

Come si legge nella nota pubblicata da Peppe La Franca, presidente di Fiba Isola d’Ischia: “A noi gestori di stabilimenti sono state imposte regole severe: il distanziamento tra gli ombrelloni, un ombrellone per 10 mq, il distanziamento sociale, un registro dove registrare quotidianamente ogni cliente per singolo ombrellone, un’area di attesa con distanziamento di un metro, una passerella con indicatori ad hoc per discesa e risalita, oltre alle sanificazioni, ai gel disinfettanti, a cartelli e controcartelli, mascherine, termoscanner e plexiglass divisori ai banconi, e sicuramente avremo dimenticato qualcosa. Ma, poi, a pochi metri da noi, tutte queste regole sembrano scomparire. O meglio: non vengono rispettate e nessuno se ne accorge. Sulle spiagge libere si consentono assembramenti di 15-20 persone, naturalmente senza mascherine, si permette di giocare a pallone e non è previsto nessun distanziamento sociale. Quel che chiediamo è che le regole imposte a noi valgano ovunque, e che non finiscano per penalizzare esclusivamente gli esercenti”.

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