Insigne, l’agente: “Lorenzo suda sempre la maglia, non vuole la 10 di Maradona”

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Napoli – Lorenzo Insigne ha incantato tutti con la sua prestazione con l’Italia nella partita vinta contro la Bosnia che è valsa a qualificazione alle Final Four di Nations League. Vincenzo Pisacane, agente del capitano del Napoli, ai microfoni di Radio Punto Nuovo dopo la splendida prestazione del numero 24 azzurro ha dichiarato: “Ho sentito Lorenzo ed era contento e felice. Quando si fa una prestazione del genere in Nazionale lo si è sempre. Poi è arrivata anche la qualificazione. Sta bene, lo si vede. Ovviamente siamo tutti felici”

Lui più sereno dopo aver cambiato agente? Non credo di avere alcun merito – ha spiegato Pisacane -, quelli vanno alla squadra, all’allenatore e alla famiglia. Mi farebbe estremamente piacere, ma non credo di essere io l’artefice di questo suo grande periodo, è un insieme di cose”. Domenica c’è alle porte il big match con vista sullo scudetto con il Milan capolista, una gara a cui Insigne “non arriverà scarico, non lo è mai ed è sempre sul pezzo. È tornato stanotte e oggi andrà a fare allenamento, da grande professionista qual è. Suda sempre la maglia e vorrà far bene anche con quella del Napoli”.

La 10 di Maradona a Insigne:  “Gattuso gli ha dato il giusto perso, il mister l’ha sempre reputato importante. Questo gioverebbe a chiunque, dal piccolo giocatore al grande campione. Quando una persona si sente importante, mette tutto sé stesso in ciò che fa. “Maradona a Napoli è una divinità e quindi peserebbe a chiunque, ma non credo che sia giusto neanche darla ad altri perché è stata di Dio. In questo momento sono tutti comuni mortali, lasciamola dov’è”. 

Ammutinamento:Da napoletano faccio il tifo per Ciro ma nella Nazionale italiana sono tutti grandi campioni e Lorenzo ci si trova bene. Ovviamente con Belotti ieri le cose sono andate alla grande ma pure con altri sarebbe andata allo stesso modo. Contestazioni dei tifosi napoletani? La cosa bella di Lorenzo è che lui ride quando io m’incazzo. Questo è l’aspetto nel quale è più cresciuto. Le sue spalle sono belle larghe, le cavolate non gli fanno più nulla. Mi alterò più io. Io credo che non si sia mai incavolato per una critica meritata ma per la frequenza di quando non le meritava. Fu preso come capro espiatorio del famoso ammutinamento ma è fuori di ogni logica: quella fu una decisione di gruppo. Se c’è una cosa cattiva da dire Lorenzo è il primo da colpire”.

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