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Incidenti sul lavoro, numeri da brividi: la Cgil accende la protesta da Napoli

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Napoli – Morti bianche, il sindacato “rosso” torna in piazza nella speranza di interrompere l’orrenda scia di sangue. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati illustreranno domani alla stampa nella sede della Cgil in via Toledo 353 il programma e i contenuti della manifestazione organizzata dal sindacato per il primo maggio nel capoluogo partenopeo.
Un flash mob per dire basta alle morti sul lavoro. È questa l’iniziativa promossa per domani alle 16 in largo Berlinguer da Cgil e Fillea Cgil Campania in occasione della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza del lavoro. Si tratta di un appuntamento di sensibilizzazione, attraverso un volantinaggio, per informare la cittadinanza sul fenomeno delle morti bianche. Un eccidio che nel corso di un decennio ha prodotto 14 mila vittime. Sono 195 i decessi che si contano da gennaio 2018. Quattordici quelli occorsi in Campania. In edilizia, secondo i dati diffusi da Fillea Campania, il numero delle morti è aumentato del 50%. Le cause, non la ripresa del settore, ma un pesante detrimento delle condizioni dei lavoratori a danno della loro salute e sicurezza sui cantieri, oltre all’aumento della presenza di personale non più giovane (il 25% degli addetti è ultrasessantenne), né specializzato, troppo spesso costretto in piccoli cantieri abusivi e a nero. Quella delle morti sul lavoro è però una catena che si può spezzare. Per la Cgil e Fillea Campania attraverso il rispetto delle norme antinfortunistiche previste sia per legge che dai contratti, una maggiore formazione preventiva e campagne informative continue rivolte alle aziende e ai lavoratori, la fine del ricorso al massimo ribasso e alla catena del sub-appalto, maggiori controlli, rafforzando i servizi ispettivi e favorendo il coordinamento tra gli enti deputati. Secondo Cgil e Fillea Campania sono necessari, inoltre, l’applicazione del Durc, la fine dei contratti pirata e del lavoro nero, l’inasprimento delle sanzioni e la certezza della pena, la promozione di un lavoro di qualità, l’inserimento del reato di omicidio di lavoro nel codice penale.
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