Dichiarano fallimento per truffare i creditori: arrestati tre “imprenditori” a Napoli Nord (I NOMI)

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Napoli – Il comando provinciale della guardia di finanza di Napoli ha dato esecuzione, in data odierna, su disposizione del Tribunale di Napo li, a 3 misure cautelari personali degli arresti domiciliari nei confronti di 3 soggetti e sottoposto a sequestro i conti correnti riconducibili a due amministratori di fatto di una società di abbigliamento dichiarata fallita nel 2017.

In particolare, le indagini, svolte dai finanzieri del gruppo di Frattamaggiore, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli terza sezione Criminalità Economica hanno permesso di riscontrare come Pasquale Cristiano, nato a Grumo Nevano il 29 gennaio 1959, Tammaro Cristiano, nato a Grumo Nevano il 25 settembre 1963, e Pasquale Perna, nato ad Ercolano il 4 marzo 1969, avessero trasferito, fraudolentemente, in danno dei creditori, l’intero complesso dei beni aziendali in una nuova impresa, appositamente costituita, per continuare ad operare nello stesso settore commerciale.

Gli accertamenti, avviati dalle Fiamme Gialle frattesi a seguito di una perquisizione effettuata presso i locali aziendali, hanno permesso di riscontrare che la società fallita aveva, di fatto, proseguito la medesima attività attraverso una seconda impresa operante negli stessi locali della prima, n onché con lo stesso personale dipendente e i relativi macchinari. Inoltre, attraverso l’analisi delle movimentazioni bancarie, sono stati accertati
numerosi atti di sottrazione del patrimonio sociale a favore dei gestori di fatto e dei rispettivi nuclei familiari, posti in essere anche in epoca precedente al fallimento; infatti, sono stati accertati bonifici per importi di circa 200 mila euro, partiti dai conti intestati alla società, successivamente fallita, in favore dei gestori di fatto nonché dei rispettivi familiari e conviventi.

L’attività sviluppata dalla guardia di finanza di Napoli s’inquadra nell’ambito delle linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni illeciti più gravi e insidiosi, integrando le funzioni di polizia economico-finanziaria con le indagini di polizia giudiziaria e garantendo il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei pa trimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme frutto, oggetto o provento delle condotte illecite.

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