Immacolata, cardinale Crescenzio Sepe: “Niente dovrà esser più come prima”

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – “Niente dovrà esser più come prima”, ha dichiarato il cardinale Crescenzio Sepe nel suo discorso nel giorno dell’Immacolata. “Da quando questo virus, Covid-19, si è abbattuto sull’umanità intera, seminando panico, sofferenze e morte, sentiamo spesso dire che ‘niente sarà più come prima – ha detto il cardinale Sepe -, ma mi domando e vi domando: è vero che niente è più come prima?

“Con tutti questi sacrifici – ha proseguito il cardinale -, dolori, disagi e sofferenze che stiamo vivendo abbiamo imparato ad essere un po’ ‘fratelli tutti‘, secondo l’invito di Papa Francesco? Si ha la sensazione o il timore che questa espressione viene detta soltanto perchè ci si trova di fronte a misure restrittive delle nostre abitudini, della nostra libertà, che per taluni diventa arbitrio, delle nostre comodità“.

Il cardinale Sepe ha poi lanciato un monito a “coloro che hanno responsabilità di governo della comunità” ad “unire le forze, trovare le giuste intese e operare per il bene comune, collaborando e integrandosi nella ricerca delle soluzioni possibili e dei provvedimenti necessari per il soddisfacimento dei diritti di ciascun individuo e di tutti“, soprattutto “assicurare a tutti lavoro e reddito, pre-condizioni di una vita possibile e dignitosa. Il rischio reale è che, se non si muore di virus, si muore di miseria e di fame“, ha concluso il cardinale Crescenzio Sepe.

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it