Da una parte i capibastone del Pd preoccupati di restare fuori dai giochi con zero voce in capitolo se il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca continua a rafforzarsi. Dall’altra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che tra quattro giorni scioglierà la riserva sulla sua candidatura, sotto scacco senza più maggioranza solida in Consiglio comunale. E – se non dovesse scendere in campo – con De Luca pronto a staccare la spina, magari dopo la sua rielezione.
Si fa strada così quello che nelle riunioni che si seguono a tambur battente tra Palazzo San Giacomo e le stanze dei partiti chiamano “il patto di fine consiliatura”. Un sodalizio caldeggiato da alcuni big Pd con i consiglieri di deMa. Telefonate e incontri in queste ore per sondare il terreno, studiarsi e studiarla bene.
L’idea è quella di mettere sul tavolo tre-quattro punti fondamentali e ‘lavorare’ insieme Pd e deMa per portare a casa i risultati prima che il mandato finisca. Non solo. Si immagina anche un mini rimpasto con nomi della società civile indicati pure dal Pd, ma non sfacciatamente di partito.
Un’alleanza-strategia che consentirebbe al Pd di indebolire De Luca che anche in Consiglio comunale ha i suoi uomini e ai consiglieri deMa invece di ridimensionare Insurgencia, ancora di più ora che i fatti di piazza Bellini sembrerebbero aver rafforzato politicamente quest’ultima. Ma soprattutto per Pd e deMa sarebbe un modo per blindare la strada verso le prossime comunali.
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