Napoli – L’ex attaccante di Napoli, Juve e Milan Gonzalo Higuain è stato ospite alla BoboTV con Christian Vieri, Lele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola. Il “Pipita” sta vivendo la sua nuova esperienza nella MLS all’FC Miami, lontano dallo stress del calcio europeo, ma non dimentica gli anni trascorsi nel campionato italiano e ha raccontato vari episodi riguardanti la sua carriera, tra cui anche un retroscena di quando giocava a Napoli. “Avevo dubbi sul continuare – dichiara l’argentino – , quando ho deciso di continuare ho fatto quella stagione, feci bene. Per poco non abbiamo vinto lo scudetto. Giocavamo a memoria. Quell’anno abbiamo fatto 91 punti, è dura non vincere con così tanti punti. Maurizio era molto preciso con le cose che voleva fare: la squadra l’aveva capito, ci divertivamo”.
Higuain ha speso importanti parole d’elogio verso Maurizio Sarri, che lo ha allenato al Napoli, al Chelsea e alla Juventus. “È uno dei migliori allenatori che ho avuto. Prima che arrivasse lui, ero indeciso se restare o meno al Napoli. Maurizio mi ha chiamato nel suo ufficio e con cinque minuti mi ha convinto. Mi ha fatto segnare 36 gol e con soli tre rigori. Lui è stato un grande maestro per me in un momento particolare”. L’avventura del tecnico toscano a Torino è durata però solo un anno: “Non so perché. I giocatori devono capire la sua idea di gioco totale. E’ un allenatore molto esigente, che vuole che si giochi sempre a due tocchi, anche se è molto rischioso. Alcuni giocatori non erano contenti di giocare in questo modo”. Poi il paragone tra Messi e Ronaldo. “Ho avuto la fortuna di giocare con entrambi. Sono ad un livello talmente alto che ti devi adattare a loro per servirli. Con Messi e Ronaldo accanto hai almeno 3-4 situazioni di gol a partita se sei intelligente e li capisci. Sei tu a doverti adattare a loro. Per me è stato un privilegio”.
Nella sua carriera ha segnato valanghe di gol ma il suo modo di giocare è cambiato negli anni: “Al Real ero punta centrale. Al Napoli ho aiutato di più la squadra. Alla Juve quasi finivo da centrocampista centrale. Con il passare degli anni mi sono completato: il centravanti che mi piace è quello che fa anche assist”. Protagonista anche fuori dal terreno di gioco. Hanno fatto spesso discutere i suoi outfit: “Mourinho mi ha detto che andavo in giro sempre in pigiama. Marchisio arrivava vestito sempre bene e mi diceva che alle 8 di sera chiamava lo stilista. Perdeva tre ore al giorno”.
Sull’Fc Miami e il consiglio di Buffon: “In Europa non trovavo la serenità fuori dal calcio, Buffon mi ha detto che quando non avrei più sentito il fuoco dentro sarebbe stato il momento di cambiare. Pensavo di venire qui e giocare con la sigaretta in bocca e invece si fa fatica perché è un campionato duro. Ho imparato che è simile al calcio italiano. In Spagna e Inghilterra è più facile fare bene, mentre in Italia se non conosci il campionato soffri”.
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