Napoli – «Questo Governo sta conducendo un’operazione pericolosissima, quella di riportare il Paese su una divisione fondata sull’odio e su questo terreno, si sa, quando si inizia e non si sa mai dove si va a finire». Così il sindaco Luigi de Magistris sul tema dell’immigrazione a margine della festa organizzata dal Comune a Palazzo San Giacomo per celebrare la Giornata del Rifugiato. Il sindaco ha invitato il Governo «a confrontarsi con i sindaci, con il Paese reale e non con quello dei talk show. Chiamate i sindaci, chiedeteci di cosa hanno bisogno i territori e poi scegliete, ma così non si può andare avanti perché si rischia di portare il Paese verso la frattura sociale, l’odio e la guerra tra poveri e verso l’individuazione di alcune categorie sociali come i nemici dell’Italia, in violazione della Costituzione».
L’ex pm, dal canto suo, ha però mostrato anche una timida apertura nei confronti del ministro dell’Interno: «Per la prima volta potrei essere d’accordo con Salvini se ha veramente a cuore, come esponente apicale di questo Governo, di ridare dignità e orgoglio al Paese, ma questo lo si può fare solo se non si perde il nostro dna che è nell’umanità, nella coesione dell’unità nazionale, nella valorizzazione delle differenze, nell’articolo 3 della Costituzione. Ma fino ad ora le affermazioni di Salvini sono in aperta violazione della Costituzione su cui ha giurato». Il primo cittadino, nel sottolineare che «Salvini sembra quasi essere il presidente del Consiglio per la forte presenza», ha poi affermato: «Smettiamola di fare propaganda per coprire il nulla fatto finora e iniziamo a parlare dei problemi: di che integrazione vogliamo, di come contrastare la violenza di strada, la corruzione, le mafie, di che Europa vogliamo. È venuto il momento che rendano conto dei progetti di governo perche é da giorni si parla come se si stesse ancora in campagna elettorale. Sarei comunque ingiusto se la mia critica forte sulle politiche della sicurezza fosse rivolta solo a Salvini, ma è evidente che oggi la coperta è corta e ricordo che nel nostro Paese, per legge e per Costituzione, si affida la sicurezza allo Stato. La città ha messo in campo azioni mai come prima, se l’Italia volesse cambiare e affidare ai sindaci la questione sicurezza, io me ne caricherei se mi dessero risorse, mezzi e uomini per poter decidere azioni che il governo non fa. Ma ad oggi la sicurezza, la prevenzione e l’individuazione dei responsabili appartengono alle forze dell’ordine e alla magistratura».