NAPOLI – Mara Carfagna, ma non solo: anche Antonio Tajani. Forza Italia, sul rettilineo finale, sembra l’unico partito del centrodestra a non mollare il suo candidato sindaco Catello Maresca. Tant’è che sia la ministra per il Sud, colei la quale prima di tutti, più di un anno fa, ha scommesso su Maresca politico, che il coordinatore nazionale del partito, sabato saranno di nuovo a Napoli per tirare la volata della campagna elettorale dell’ex pm della Dda.
L’appuntamento è alle 11 presso la Valle dei Re, a Posillipo. Assieme a Riccardo Resciniti, i due big del partito di Berlusconi disegneranno, assieme ai candidati messi sul nastro di partenza da Fulvio Martusciello, il futuro di Napoli.
E, con esso, inevitabilmente, anche il futuro del centrodestra partenopeo.
Il quale, ad oggi, con la Lega a fortissimo rischio esclusione in quanto finita nel calderone delle liste bocciate dal Tar, vede proprio i berlusconiani gli unici a presidiare il campo in vista delle prossime elezioni.
Ancora in queste ore, infatti, si vivono momenti assai concitati in casa Fratelli d’Italia. La presenza di Maresca a una iniziativa elettorale di Piero Diodato non è piaciuta affatto in casa del partito di Giorgia Meloni. La quale è attesa a Napoli lunedì. Ma non ha ancora ufficializzato come e dove incontrerà il suo candidato sindaco.
“I due – racconta una voce di dentro del partito – non si parlano dalla serata delle nomination alle presidenze delle municipalità, quando davanti all’invito di Giorgia di una divisione equa, Maresca si dimostrò inamovibile a favore delle sue liste civiche. Disse che a Napoli comandava lui…“
A questo, oggi si è aggiunto che molti si sono sentiti traditi visto che proprio Diodato è stato uno dei protagonisti dello strappo dell’ultim’ora in seguito al quale anche Fratelli d’Italia non ha consegnato regolarmente le liste elettorali in diverse municipalità.
La tensione, quindi, inevitabilmente, non ha fatto che salire ulteriormente.
Ma tant’è: domani sarà il giorno del definitivo giudizio per le 4 liste della coalizione Maresca bocciate dalla commissione elettorale e dal Tar. Il Consiglio di Stato dirà una parola definitiva sulla loro legittimità.
Una pronuncia determinante per l’esito delle elezioni: secondo l’istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli, le liste in bilico valgono il 15%, giusto la metà dell’intero potenziale rilevato della coalizione dell’ex pm della Dda. La stessa coalizione che di centrodestra vede davvero ancora in piedi solo il vessillo di Forza Italia.