Flop 5 Stelle in Basilicata, de Magistris: «Partito al tracollo»

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Napoli – «Il naufragio del M5S senza il salvataggio della foglia di fico. È passato un anno dal bellissimo successo elettorale dei pentastellati alle elezioni politiche che il partito fondato da Beppe Grillo è ormai al tracollo. Il loro punto di non ritorno è la questione morale dove hanno perso ogni credibilità, o perché hanno tradito rispetto a ciò che sostenevano oppure perché gli è caduta la maschera. Quando stavano all’opposizione bastava che un avversario politico fosse indagato o attinto da un’informazione di garanzia che scattava la loro furia, spesso anche fondata, per le dimissioni del presunto colpevole, prima ancora che venisse processato. Ora che governano nelle città e nello Stato per loro questa regola non vale più». Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris nel suo consueto post del lunedì.

Il primo cittadino partenopeo, oggi più che mai, mostra il dente avvelenato nei confronti dei 5 Stelle, lo stesso partito che nei mesi scorsi aveva a lungo corteggiato ma senza esiti degni di nota: «Si fa quadrato, come ai tempi di Craxi e Andreotti. Dopo Roma capitale tanti avevano sperato in una pulizia morale al Campidoglio, ma da quando governano i rivoluzionari a parole si susseguono indagini, informazioni di garanzia, arresti. Arresti eccellenti nell’orbita del partito del cambiamento. Procedimenti penali per fatti gravissimi su vicende centrali per la vita della città. Al sindaco Marino – ricorda l’ex pm – ci mancava poco che lo impiccassero in piazza per degli scontrini, con un tribunale del popolo composto da 5S e pezzi di PD. Il capo del M5S, nonché vice presidente del Consiglio del Governo nero, ci racconta in questi giorni che loro sono diversi perché, quando è stato arrestato per corruzione il loro presidente del consiglio comunale della capitale d’Italia, lo hanno subito espulso. Si è diversi, caro Di Maio, quando si rompe un Sistema e quando non si viene coinvolti in vicende correttive così gravi e inaudite. Ma non sei stato nemmeno tempestivo, caro Di Maio, infatti la questione morale è esplosa da tempo a Roma e non avete fatto nulla per prevenire ed allontanare i responsabili di vicende così riprovevoli, anzi avete espulso o messo ai margini chi, al vostro interno, ha denunciato la questione morale e vicende gravi, come sullo stadio, sull’urbanistica, sui super consulenti “ombra”. In questo caso grande tempismo». Una bordata ad alzo zero, quella lanciata oggi da de Magistris, destinata a diventare la pietra tombale su qualsiasi ipotesi di alleanza futura.

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