Fortuna, oggi la decisione del giudice su stop a film, il padre: “Basta sciacallaggio”

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 2 minuti

Sarà resa nota prima delle 18, cioé prima dell’uscita del film nelle sale cinematografiche, prevista per oggi, la decisione del giudice Valeria Rosetti della prima sezione civile del Tribunale di Napoli sulla richiesta di blocco del film intitolato “Fortuna – the Giant and the Girl” che, secondo la tesi di Pietro Loffredo e del suo avvocato, Angelo Pisani, narra la triste storia di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni uccisa il 24 giugno 2014 nel Parco Iacp di Caivano, in provincia di Napoli, dopo un tentativo di abuso sessuale al quale la piccola si era ribellata. A presentare l’istanza è stato Pietro Loffredo, papà della bimba, che, durante l’udienza, ha accusato un malore quando gli avvocati della produzione hanno sostenuto, come riferisce l’avvocato Pisani, che “essendo il film un’opera d’arte, non c’era bisogno di avere un consenso”. Il padre della piccola Fortuna ha anche presentato, presso il commissariato di Polizia del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, una querela per diffamazione a mezzo stampa. “Basta sciacallaggio su Fortuna Loffredo”, ha detto Pietro Loffredo per il quale, come sostenuto in altre occasioni, ad uccidere la figlia non sarebbe stato Raimondo Caputo il quale, secondo quanto emerso dai processi, l’ha scaraventata dal terrazzo dell’ottavo piano dopo un tentativo di violenza sessuale. Pietro Loffredo ha invitato gli inquirenti ad arrestare i veri colpevoli della morte della figlia che, ha sostenuto, “sono ancora liberi”. Raimondo Caputo è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della bimba. Secondo l’avvocato Angelo Pisani il film rappresenta “una gravissima violazione della privacy. Diffonde dati sensibili, – ha aggiunto – tra l’altro di una minore; per questo chiedo la tutela della privacy e la tutela del diritto all’oblio, per impedire così lo sfruttamento della storia familiare e del dramma Fortuna”. “Inoltre – ha concluso Pisani – nel film la personalità dei genitori viene raffigurata in maniera errata, fuorviante, non corrispondente alla realtà”.

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it