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Napoli – Per dirla con l’ex consigliere comunale Raffaele Ambrosino, “aveva un bell’argomento” rispetto al suo diretto competitor Gaetano Manfredi. Quello di aver chiuso le porte delle sue liste, coerentemente rispetto a quanto va predicando di volere una netta discontinuità con l’ultimo trentennio di politica napoletana, almeno ai principali protagonisti del decennio De Magistris. E invece.
E invece ieri, la firma della candidatura per “Catello Maresca sindaco” dell’ex assessora arancione al mare e alle pari opportunità Daniela Villani ha rotto gli argini. Facendo, contemporaneamente, andare a carte quarantotto anche l’ultima strategia comunicativa che si stava concentrando molto contro il trasformismo di cui si sta nutrendo il centrosinistra.
E quindi: autogol.
Così, quantomeno, si possono riassumere le ultime mosse di Maresca a parere dei suoi stessi alleati.
Fratelli d’Italia, in particolare, allarga le braccia.
Oggi, per dire, Piero Diodato, che pure è uno dei più riflessivi e pacati della compagine napoletana del partito della Meloni, proprio non ne ha potuto più. E su Facebook ha dedicato a Maresca una lettera aperta.
“Caro Catello, in maniera estremamente schietta, ti chiedo, cui prodest? A chi giova avvalersi di esponenti del “passato regime”? Intendendo per questi i personaggi che sono stati corresponsabili, in misura maggiore o minore poco importa, del disastro amministrativo della sinistra degli ultimi 30 anni?”
Diodato si fa due conti. E crede che l’operazione non finisca in attivo nemmeno sotto l’aspetto del saldo elettorale.
Riferendosi sempre a Maresca, la mette così: “Sei sicuro che la trasformazione del “Progetto Napoli” in refugium peccatorum dia, tra preferenze in entrata (di modesta qualità) e voti di opinione in uscita (che sono cosa diversa dalle preferenze), un saldo attivo?”
Insomma. La delusione è tanta: “Alcuni di noi – scrive ancora Diodato – sono stati richiamati alle armi perché c’era da combattere una guerra di liberazione dalla sinistra nella nostra città intorno alla tua figura nobile e credibile, ma è altrettanto vero che non ci è stato ordinato dal medico di farlo a qualunque costo…”
Come dire: l’autogol è pesante perchè, in prospettiva, mette fuorigioco proprio chi sostiene l’ex pm della Dda fin dalla prima ora.
Come Luca Ferrari, ad esempio. Altro nome importante di Fratelli d’Italia che, appena l’altroieri, sempre su Facebook, aveva scritto un’altra lettera aperta. Questa volta indirizzata al consigliere uscente Vincenzo Moretto che, dopo una vita a destra, ora vuole candidarsi per il centrosinistra. Mettendo il dito nella piaga di Manfredi, Ferrari ha avuto modo di ricordare a Moretto la sua vera “casa”.
O come Alessandra Caldoro. La quale, sempre sul social di Mark Zuckerberg, ha sottolineato l’autogol nell’autogol di Daniela Villani: pubblicamente, l’ex assessora di De Magistris ha invitato una sua amica a votare lei ma non Catello Maresca sindaco: “C’è il voto disgiunto”, ha ricordato a chi, evidentemente, dopo averla seguita nelle compagini di sinistra, ora proprio non se la sente a votare in toto per il centrodestra.
“E’ da trasformisti allo sbaraglio – ha commentato Alessandra Caldoro – Spero che Catello Maresca prenda le distanze perché chi si unisce a una squadra senza credere nel capitano gioca ad altro”.
Sta di fatto che, nel frattempo, la Caldoro si dovrà accontentare di questo: se Maresca, nelle ultime ore, assieme all’ex assessora di De Magistris, ha presentato nella sua lista un candidato no-vax, oggi, accoglie Roberto Cuciniello: “E’ il simbolo della lotta al Covid – ha scritto il candidato sindaco del centrodestra – Sempre in prima linea nelle zone rosse e tra le corsie d’ospedale. Il suo impegno sarà fondamentale per assicurare alle famiglie napoletane servizi efficienti e degni della terza città italiana”.