Napoli – Torna l’incubo dell’eroina killer nel centro storico di Napoli. Un nuovo sospetto decesso, il terzo nel giro di meno di due mesi, è avvenuto ieri pomeriggio intorno alle 19 a piazza Garibaldi, a poche decine di metri dal corso Umberto.
Il nome della vittima non è al momento noto ma, stando a quanto emerso da alcune testimonianze dal posto, si tratterebbe di un uomo bianco di mezza età. La vittima sarebbe un tossicodipendente piuttosto conosciuto nella zona della Ferrovia. Il malore accusato nella prima serata di ieri non gli ha lasciato alcuna possibilità di scampo. L’uomo, forse proprio dopo essersi iniettato l’ultima dose, si è accasciato sul marciapiede antistante la statua di Garibaldi e da quel momento in poi non ha più ripreso conoscenza. Subito alcuni commercianti e passanti hanno lanciato l’allarme contattando il 118 e il 113. In una manciata di minuti sono così giunte sul posto due volanti della polizia e un’autoambulanza. Per il malcapitato non c’era però purtroppo più niente da fare. I sanitari non hanno infatti potuto far altro che constatarne il decesso e coprirne il cadavere con un telo bianco in attesa della Mortuaria.
Appena un’ora prima, sembra a piazza Garibaldi, erano invece arrivati i carabinieri per un sospetto pacco bomba. L’allarme, per fortuna, si è poi rivelato infondato. Si trattava infatti di una semplice scatola abbandonata sulla strada, ma che comunque è stata fatta brillare in via precauzionale. Pesanti, però, le ripercussioni sulla viabilità della zona, andata letteralmente in tilt fino al cessato allarme. Tornando invece al decesso del malcapitato, se confermate le indiscrezioni fin qui circolate, si tratterebbe del terzo episodio nel giro di neanche due mesi. A inizio novembre, infatti, a piazza Mercato era stata acclarata la morte per overdose di altri due uomini, un 20enne e un 55enne, molto diversi per età, estrazione sociale e provenienza. Eppure accomunati dall’uso di eroina, la stessa che potrebbe far parte di una partita killer arrivata a Napoli per il Ponte dei morti e ancora oggi in circolazione nelle “basi” del quartiere.
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