Napoli – “Che vuo’ fa’? È na disgrazia… Appena sentono ‘napoletano’, già se mettono in guardia. Pecché è stato sempe accussì. Quanno succede nu furto di abilità, di astuzia dint’ ‘a n’atu paese d’ ‘o munno, pure si è ammentato pe’ fa’ ridere, se dà pe’ certo, e se dice ca s’è fatto a Napule. ‘Nun sapite niente? A Napule è sparito nu piroscafo cu tutto ‘o carico’. E nun è overo, brigadie’. Nun po’ essere o vero. Chi ce crede è in malafede”. Sì è in malafede. C’hai ragione, quanto c’hai ragione Eduardo De Filippo. E’ in malafede una giornalista di Milano che viene a Napoli e si stupisce, si dice “sfortunata” che i napoletani non sono in strada a non rispettare le regole. Realizzando l’ennesimo servizio per denigrare la città. E’ in malafede quel medico che dice che il suo collega napoletano del Pascale, un certo Paolo Ascierto con la sua equipe, non ha fatto nulla di speciale, anche se ha trovato un modo per curare chi non riesce a respirare più e rischia di morire. E sì è proprio una disgrazia. Ma una disgrazia per loro. Così pieni di SputtaNapoli, da non potersi riempire occhi e cuore della tua gente, Eduardo. Quella che soffoca nei bassi dei Quartieri Spagnoli, ma resta a casa. Quella dei volontari che in sella ai motorini nei vicoli stretti allargano la speranza portando la spesa a chi ha fame del domani. Quella che invece di chiedere una busta in più fa il nome del vicino che ‘pure tene bisogno’. Quella che dai balconi cala panieri di solidarietà (imitata poi anche nel resto d’Italia). La Napoli che ha capito il nemico ed ora lotta. Per la prima volta in silenzio. Ma lotta come ha sempre fatto. Dalle Quattro giornate alla quarantena del Coronavirus. La Napoli milionaria di coraggio e rispetto, Eduardo lo vedi come la trattano? Vero si sbaglia anche qui. Con le zeppole in tempi di Covid, così come gli aperitivi nella Milano da bere sempre in tempi di Covid. Come dicevi tu, Eduardo? “Mariuolo se nasce. E nun se po’ dicere ca ‘o mariuolo è napulitano. O pure romano. Milanese. Inglese. Francese. Tedesco. Americano… ‘O mariuolo è mariuolo sulamente. Nun tene mamma, nun tene pat, nun tene famiglia. Nun tene nazionalità”. Già. Ma quando i napoletani si difendono con le unghie e con i denti, poi dicono che sono dei piagnoni, che si lamentano solamente. Incredibile vero Eduardo? Ci potresti scrivere una commedia. Magari con protagonisti quei medici e quegli infermieri che qui hanno resistito, perché da sempre sono abituati ad operare come negli ospedali da guerra. Potresti raccontare di come sta tenendo questa città, nonostante tutto. E forse qualcuno che non se ne fa una ragione, così capirà. Questa non è una guerra tra Napoli e Milano, tra Nord e Sud, ma al Covid-19. “Adda passà ‘a nuttata”, sì adda passà. Ma speriamo, caro Eduardo, che prima o poi passi pure quest’ignoranza.
Caro Eduardo, ecco la Napoli milionaria di rispetto ma che tutti sputtanano
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