Napoli – Ci sono mille buoni motivi che spingono Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania, a non dimettersi dall’incarico di componente dell’ufficio di presidenza, dopo il salto (della quaglia) da Forza Italia alla coalizione di centro-sinistra del governatore Vincenzo De Luca.
La poltrona, occupata da Beneduce (ufficio di presidenza), spetta alle opposizioni. Ma oggi è nelle mani di un componente della maggioranza.
Il primo a chiedere le dimissioni è stato il Verde Francesco Emilio Borrelli, neo-alleato della Beneduce. Ieri il coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano ha rilanciato la richiesta.
Ma perché la Beneduce non molla la poltrona? In caso di dimissioni, la consigliera (ex Forza Italia) deve rinunciare al mega-staff di 6 persone: 4 comandati più esterni assegnati ai componenti dell’ufficio di presidenza. Perdere alla vigilia della campagna elettorale i collaboratori espone la Beneduce a rischi elettorali.
Da consigliere semplice, la Beneduce non avrebbe più diritto a un piano interno (stanze, uffici e divani) del Palazzo della Regione. Le spetterebbe solo una stanza con un collaboratore. E poi, ultimo buon motivo, non trascurabile è l’indennità che sale per i componenti dell’ufficio di presidenza.
Stesso discorso vale per Alfonso Piscitelli, presidente della commissione Affari istituzionali, passato dal centro-sinistra a Fratelli d’Italia. Ma almeno Piscitelli ha un alibi etico: ha lasciato la maggioranza (data favorita alle prossime elezioni) per l’opposizione.