Il candidato a presidente della Regione Campania per il centrodestra, Stefano Caldoro, ha preso una solenne batosta: 18,06% il risultato scaturito dalle urne, 51 punti di distacco da Vincenzo De Luca. Questo lo sappiamo tutti, e non c’è molto da aggiungere. C’è invece moltissimo da aggiungere in relazione a un altro dato: la somma delle liste che lo sostenevano, è il 19,12%. Meno di un punto tra Caldoro e le liste (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Udc-Caldoro presidente, Adc, Identità meridionale).
Chi pensava che Caldoro avrebbe preso molti punti in meno dei partiti della sua coalizione, ha sbagliato i calcoli, e del resto sarebbe stato difficile fare peggio di un centrodestra che ha ampiamente deluso le aspettative. Eppure, da ieri, sembra che l’unico colpevole della disfatta sia Caldoro. Qualcuno addirittura ne invoca le dimissioni dal consiglio regionale. Bene, anzi malissimo: prima di Caldoro, si dovrebbero dimettere i coordinatori regionali di Lega (Nicola Molteni), Forza Italia (Domenico De Siano) e Fratelli d’Italia (Antonio Iannone), dai quali non è arrivata fino ad ora neanche mezza parola di autocritica di fronte a un risultato imbarazzante…