Napoli – Diario della campagna elettorale di Napoli. Mercoledì, un vento caldissimo.
Ma Catello Maresca, il candidato sindaco civico del centrodestra, è a favore o contro il Green Pass? Una bella domanda. Che non ha una risposta netta nonostante sia stato lui stesso, stamattina, a dettare questa agenzia:
“La tutela della salute dei cittadini è la priorità, ma vanno tutelate anche le categorie attive nel comparto ricettivo e turistico e l’occupazione di quei settori. Il caos provocato dalle regole sull’introduzione del Green Pass obbligatorio dal 6 agosto sta avendo ripercussioni pesantissime ai danni degli operatori anche nella terza città d’Italia che tenta, dopo il lungo stop causato dalla pandemia, di ripartire”.
“Il settore ricettivo e turistico – ha continuato Maresca – fa segnare un preoccupante tasso di disdette (ma, oggi, al Vg21, il sindaco di Procida Raimondo Ambrosino ha smentito questo dato, ndr). Disdette che rischiano di portare al collasso l’intera filiera nonostante il dato delle terapie intensive resti pressocché invariato”.
“In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, servono prudenza, buon senso ma soprattutto regole chiare perchè a pagare non siano sempre gli stessi. Coniugare salute pubblica e diritto al lavoro, in particolare a Napoli, deve essere un imperativo categorico”.
Sta di fatto che Maresca deve “coniugare” anche forze politiche che sostengono la sua candidatura che sul Green Pass hanno dimostrato di pensarla in maniera assai diversa. Basti ricordare, ad esempio, le scene registrate in Parlamento con la protesta di Fratelli d’Italia con tanto di cartelli, slogan e invasione di campo.
Così, dal centrosinistra, ‘I Moderati’ di Vincenzo Varriale, davanti alla sua ambiguità, hanno risposto così: “Oggi, in Campania, ci sono stati 496 casi di positività al Covid, 2 morti e un indice di contagio al 6,31%. Eppure, Maresca ha voglia di giocare al ‘no-vax’ se si parla di Green Pass e di tutele per la collettività. Non possiamo permetterci questi atteggiamenti e queste prese di posizione che appaiono irresponsabili sia verso i cittadini, sia, politicamente, verso un governo di maggioranza composto anche da partiti che lo sostengono, oltre che dalla sua amata Lega”.
“Un candidato sindaco – ha continuato Varriale – dovrebbe essere un uomo responsabile e dovrebbe dare il buon esempio con i suoi atti e le sue dichiarazioni. Napoli ha già avuto il suo ‘Masaniello’ che negli ultimi 10 anni è andato contro tutto e tutti. Adesso non ha bisogno di brutte copie. Napoli ha bisogno di ricominciare con serietà e senso delle istituzioni. Ecco perchè una figura come Gaetano Manfredi risulta essere migliore e affidabile sotto tutti i punti di vista”.
Prima si è fatto cenno a Fratelli d’Italia. Da oggi, il partito di Giorgia Meloni, a Napoli, ha una tesserata in più che ha un nome e cognome famoso: Alessandra Caldoro. La sorella dell’ex Governatore Stefano pone fine a una militanza in Forza Italia che durava, in pratica, fin dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi. Altro segno che in Forza Italia, con le fughe a sinistra (come quella dell’ex coordinatore Lanzotti) e a destra (come questa della Caldoro) non si respira certo un clima sereno.
Finale su un manifesto: quello apparso in città di ‘Essere Napoli’, una civica che sostiene Catello Maresca. Ci si trova scritto: “Ccà nisciun è fess” parafrasando Totò. Il quale, però, l’avrebbe scritto correttamente in napoletano “nisciuno”. Tutto sommato, coi tempi che corrono, una “bazzeccola”.