Napoli – Diario della campagna elettorale di Napoli. Venerdì, sarà l’ultimo weeekend di luglio.
E’ il giorno di Maradona. Del fratello, Hugo. Enzo Rivellini, una lunga militanza a destra fino ad arrivare ad essere eletto eurodeputato, per la sua lista a sostegno di Catello Maresca “Napoli Capitale”, lo annuncia come capolista.
A differenza di Diego jr, il figlio del Pibe, da sempre impegnato anche in iniziative sociali in città, tant’è che ora è allenatore del Napoli United, la squadra multietnica del capoluogo partenopeo, di Hugo Maradona a Napoli nessuno ha mai sentito parlare dal punto di vista sociale e politico.
Per questo, la scelta di Rivellini è stata criticata da più parti. Sui social, più che attirare le simpatie dei tifosi, sembra essere giudicata una mossa strumentale, se non eretica.
Chi avrà l’ultima parola sulla sua discesa in campo sarà il capitano del centrodestra napoletano: il candidato a sindaco Catello Maresca, tifosissimo del Napoli, tra l’altro. Ma, intanto, prima ancora che al fratello di Maradona, l’ex pm ha dovuto pensare a Flavia Fratello, la conduttrice di Omnibus, la trasmissione mattutina di La7.
La giornalista gli ha fatto passare un brutto quarto d’ora, giudicandolo un “candidato debole” e portandolo a parlare del reddito di cittadinanza. Al che: “Con la mia campagna di ascolto – ha risposto Maresca – sto verificando che c’è una grande confusione, forse creata ad arte da una certa politica, rispetto al reddito di cittadinanza. Affermare che non votando un candidato sostenuto dal M5S si corre il rischio di perderlo è una falsità e un inganno assoluto. Noi stiamo elaborando percorsi di impegno in lavori di pubblica utilità per i suoi percettori e interventi di sviluppo che possano creare posti di lavoro in modo strutturale”.
Meno male che, con Maresca, ospite di Omnibus era anche Carlo Calenda che, a un certo punto, si è sentito in dovere di prendere le sue difese definendolo “un candidato forte e, mi sembra, anche preparato”. Peccato che a Napoli il suo movimento voti per Bassolino.
Ma tant’è, il brutto quarto d’ora, per Maresca, non poteva concludersi senza la punzecchiatura di essere stato magistrato “che ha esercitato fino a 5 minuti prima” nello stesso posto dove si è poi candidato. E su queste parole anche Calenda ha potuto poco: “Io sono conosciuto per aver combattuto i Casalesi, un clan che opera non solo a Caserta ma in tutt’Italia. Seguendo questo ragionamento, non avrei potuto candidarmi da nessuna parte…”
Il dribbling non è riuscito nemmeno quando ha aggiunto che non ha mai indagato a Napoli alcun pubblico amministratore e quando ha sostenuto che “un magistrato è un cittadino come un altro”. Anche perchè lui stesso ha appena firmato per il referendum che vorrebbe la separazione delle carriere. E per quello che ambisce a riformare il Csm, l’organo di autogoverno dei magistrati che lo ha salvato due volte dagli impicci.
E comunque: di reddito di cittadinanza si è trovata a parlare anche Valeria Ciarambino, al VG21: “Chi lo critica, soprattutto da destra, ha, a differenza delle 160mila famiglie che ne hanno diritto, il portafoglio pieno. Noi del Movimento per questo lo difenderemo sempre. E certo: più forti saremo, più sarà efficace la nostra lotta”.
A proposito di elezioni, quindi: “Quelle di Napoli faranno da start-up al Movimento 5 Stelle 2.0″, quello guidato da Giuseppe Conte.
Stamattina, quasi contemporaneamente a Maresca, è andato in onda anche Gaetano Manfredi. Il candidato sindaco del centrosinistra ha chiuso l’annata di “Barba e Capelli”, la fortunata trasmissione radiofonica di Corrado Gabriele su Radio Crc. Tra l’altro, l’ex rettore è stato sollecitato sul lungomare. Se diventerà sindaco, ha annunciato che riprenderà il progetto promosso dalla giunta De Magistris per pedonalizzarlo e renderlo, con un nuovo arredo urbano, all’altezza di un vero boulevard. “Certo: però, dovremo anche riaprire la galleria Vittoria…”.