Napoli – Contrario e contrariato da un possibile voto a luglio, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris lancia il suo avvertimento. “Se Governo e Parlamento dovessero ritenere che è addirittura cosa buona e giusta andare a votare in pena emergenza sanitaria, economica e sociale – dice – allora finirà la fase in cui si sopportano falsità e propaganda e racconteremo al Paese le responsabilità politiche, morali e giudiziarie pesantissime di chi ha distrutto la sanità”.
A sostenere con fervore le elezioni regionali tra due mesi c’è il Governatore Vincenzo De Luca che ha tutta l’intenzione di sfruttare il boom del momento, con sondaggi che lo danno favorito in alcuni casi all’80%. Tanto che addirittura quello stesso Pd che fino a poco fa non lo voleva ricandidato alla Regione, ha diffuso un manifesto con l’immagine di De Luca, niente di meno come “modello di governo dei territori”, quelli democrat.
Quando fino a ieri a tirare in ballo i modelli era lo sceriffo “Certo non sono Brad Pitt, si dovranno accontentare” rispondeva al partito che lo rifiutava. Ma che vuoi fare il momento che viviamo ha strani effetti su tutti, anche sui democrat a Roma. “Davvero miserevole – ha detto il sindaco di Napoli, commentando il manifesto apparso sulla pagina Fb del partito nazionale – che si faccia campagna elettorale in questo momento quando abbiamo ancora circa 1300 persone in terapia intensiva, migliaia di morti, persone che piangono per i loro morti o perché non hanno lavoro o non sanno se dal 18 maggio riusciranno a riaprire i loro negozi“. Altro che voto. “C’è chi dovrebbe chiedere scusa per aver smantellato la sanità in Campania – attacca l’ex pm – e abbiamo dovuto rinunciare ai nostri diritti difendendoci da soli. Con i 300 posti letto di terapia intensiva che aveva De Luca a inizio emergenza – ha aggiunto- se fosse arrivato lo tsunami e non ci fosse stato il senso di responsabilità dei napoletani che si sono chiusi in casa, avremmo avuto un cataclisma”.
Non ha dubbi i sindaco di Napoli che se tra qualche giorno ci dovessimo mettere a pensare a chi deve diventare presidente di Regione o consigliere regionale, invece di pensare alla drammatica situazione in cui ci troviamo, “non riusciremmo più a raccogliere l’Italia e dopo tre mesi avremmo ancora più macerie”.
Votare a luglio vorrebbe dire questo, ma anche fare “solo il favore di qualche politico che sta pensando esclusivamente al proprio potere personale, ai propri interessi e alla propria tasca. Io sono dell’idea che in questo momento chi è stato democraticamente eletto deve pensare esclusivamente all’interesse della collettività, dal Governo nazionale ai presidenti di Regione”.
Fase 2 cominciata, una fase delicatissima in cui “non si può contemplare il tempo per fare una campagna o di mettere in alcun modo per 40 giorni gli interessi dei napoletani e dei campani vengono messi da parte”. DeMa avverte, ma si appella anche a Governo e Regioni per un “patto sociale istituzionale e politico per ricostruire e far ripartire l’Italia”. Un patto che veda insieme da Salvini a De Luca, da Zingaretti a Di Maio “perché – conclude – è indegno fare campagna elettorale sui morti e sulla tragedia, invece di unirsi”.