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Napoli – Sarà protesta a oltranza. «Ci fermeremo e fermeremo la nostra lotta soltanto quando ci cancelleranno il debito ingiusto». Non usa mezzi termini il sindaco Luigi de Magistris nel commentare il debito risalente agli anni ’80 e che ora rischia di mandare in default la macchina amministrativa.
L’invettiva è stata lanciata dal palco allestito davanti Palazzo San Giacomo per la manifestazione di stamattina. Migliaia di cittadini, circa 2mila, sono scesi in piazza per partecipare al corteo organizzato dall’amministrazione comunale per dire no al debito che pesa sulla città. «Dopo la giornata di oggi – tuona l’ex pm – non è neanche più sufficiente cancellare il debito, ci dovranno anche risarcire perché siamo vittime della stagione del terremoto e dell’emergenza rifiuti. Dovranno pagare anche gli interessi». Non solo, «chiederemo un incontro al presidente della Repubblica, che è stato sempre attento alle questioni della nostra città e per il quale portiamo rispetto come garante dell’unità nazionale. E poi ai presidenti di Camera e Senato, dei gruppi parlamentari e in particolare a chi ha vinto le elezioni presentandosi come il nuovo e quindi alla prova dei fatti vedremo se sono come gli altri o se finalmente ci sarà qualcuno che comincerà a pensare di allearsi con il popolo del Sud e con i bisogni e i diritti del popolo italiano». Un intervento dai toni tutt’altro che accomodanti ma che i 2mila di piazza Municipio hanno accolto con un lungo applauso a scena aperta.