Napoli – Sanzioni per il debito Cr8, il sindaco Luigi de Magistris scalda i motori e aizza i propri sostenitori in vista del sit-in di sabato davanti Palazzo San Giacomo. «Alle 10 noi saremo a piazza Municipio per manifestare contro il debito illegale, ingiusto ed odioso. Napoli si ribella al debito che non ha mai contratto. Qualche giorno fa, a poche ore dal termine ultimo per l’approvazione del bilancio, si è rischiato il tracollo sociale, economico, finanziario e istituzionale della nostra città, non per colpe dei napoletani o di chi l’amministra, ma per colpa di due debiti dello Stato: i commissariamenti post-terremoto (100 milioni di euro, 1981) ed emergenza rifiuti (50 milioni di euro, 2008). Solo grazie a un miracolo laico abbiamo evitato il dissesto, il terremoto sociale con tagli da macelleria umana (dai salari alla scuola, dalle politiche sociali ai servizi), la privatizzazione di beni di rilevanza costituzionale (acqua, trasporti, ambiente), la svendita del patrimonio storico della Città. Ci hanno provato con cattiveria. Napoli non può più stare sotto un attacco così violento da un punto di vista politico ed istituzionale».
Nel lunghissimo post pubblicato sul proprio profilo facebook l’ex pm torna quindi all’attacco del Governo e, soprattutto, dei suoi predecessori: «Abbiamo sventato l’assedio che rischiava di compromettere quanto di incredibile si è costruito in questi ultimi anni. Non si tollera l’autonomia e la rinascita della città contro il sistema. Siamo disposti a pagare per le nostre azioni e omissioni, ma non per le azioni e omissioni di chi ha devastato nei decenni passati la città. il debito ingiusto di commissariati di stato noi non lo paghiamo. La giustizia dovrà vincere contro una legalità formale così violenta e ingiusta. Non sarà la città a pagare ulteriori prezzi, abbiamo già dato. Lotteremo fino alla fine, senza mai mollare e vinceremo questa battaglia che è giusta e sacrosanta. È importante la forza e la potenza del popolo napoletano. Da Napoli è partita la prima grande mobilitazione nazionale sul debito ingiusto che non potrà che essere condivisa da altri Comuni e territori. Sarà il popolo napoletano a dimostrare che la nostra autonomia, la nostra dignità, il nostro orgoglio, non sono in vendita. Il nostro bene comune è legato alle nostre vite. Lottiamo per conquistare i nostri diritti. Napoli non si vende e non l’avrete mai. La nostra sofferenza, la nostra indignazione, la nostra energia, la nostra forza, la nostra passione rimuoveranno tutti gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento del risultato. È una battaglia per i bisogni, per i diritti. È una lotta giusta per evitare tragedie sociali e ingiustizie profonde. È cominciato il contrattacco finale e il risultato non potrà essere la sconfitta, ma nemmeno il pareggio: ci arresteremo solo quando avremo vinto».
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