Napoli – L’unica cosa rimasta di colore arancione a Napoli è la sua bandana: il sindaco Luigi De Magistris non riesce proprio a digerire l’inserimento della Campania in zona gialla. Per lui, è una sconfitta politica bruciante: la Campania infatti viene giudicata dal ministero della Salute, in base ai parametri stabiliti, una delle regioni italiane in grado di reggere (almeno per ora) restrizioni meno rigide. Un successo per Vincenzo De Luca, una smentita clamorosa per De Magistris e per i mass media a lui vicini, che non vedevano l’ora che la Campania fosse collocata in zona rossa,con tutte le conseguenze disastrose che ciò comporta, pur di fare un dispetto al presidente della Regione. “I conti non tornano. Due settimane fa”, scrive De Magistris, “il presidente della Regione Campania annunciava che avrebbe proclamato il lockdown per la gravissima situazione dei contagi in Campania. Annuncio poi caduto nel vuoto. Ieri sera abbiamo appreso dal Presidente del Consiglio che la Campania è zona gialla, quindi tra le Regioni a più basso rischio in Italia. Eppure”, aggiunge De Magistris, “gli ospedali a Napoli, ed in Campania, sono al collasso. Ambulanze utilizzate come letti di reparto, macchine in fila fuori gli ospedali per attendere cure che non arrivano, persone che rischiano di morire perché non ricevono adeguata ed immediata assistenza, positivi sintomatici spesso abbandonati presso le proprie abitazioni. Siccome la situazione è drammatica presso le strutture sanitarie, delle due l’una: o la Regione Campania non fornisce dati reali ed attuali al Ministero della salute, oppure la sanità in Campania è andata in tilt nonostante siamo al livello giallo, il più basso di rischio tra le Regioni in Italia. Siamo sconcertati e preoccupati. Abbiamo il diritto”, dice De Magistris, “di capire e di ricevere dal Governo informazioni precise”. Appena ieri sera, De Magistris sosteneva il contrario: “Ho letto il decreto del presidente del Consiglio che entra in vigore domani fino al 3 dicembre”, aveva affermato, “e devo dire che l’impianto complessivo a mio avviso appare equilibrato”. Dunque, De Magistris preme perché il governo dichiari la Campania zona rossa, o almeno arancione. Una presa di posizione che ha dell’incredibile: il sindaco di Napoli lavora affinchè nella città da lui (non) amministrata vengano chiuse le attività produttive e i negozi. Invece di impegnarsi per mantenere questa condizione, che non è definitiva, magari individuando le strade dove si creano assembramenti, o intensificando i controlli, il sindaco si lamenta. Se non fossimo in una situazione così drammatica, ci sarebbe da ridere. Non solo: “Mi ha chiamato il sindaco di Napoli”, racconta Beppe Sala, primo cittadino di Milano, Luigi De Magistris, stupito del fatto che, vista la situazione di Napoli e della Campania, il governatore De Luca pensava ad un lockdown, sono state chiuse le scuole e invece si trovano in una zona gialla. A volte a complicare eccessivamente le cose, non si raggiunge l’obiettivo”.
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