Napoli – Scioglierà la riserva lunedì. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris deciderà allora con chi stare alle prossime regionali. “Se ci sarà una lista che sia plurale, che abbia la capacità di allargare, con vocazioni ecologiste, ambientaliste, per la tutela dei diritti e della salute. Se dovesse uscire una cosa simile – ha detto oggi – allora potrebbe meritare il voto e probabilmente anche la candidatura di qualcuno che sia vicino”. Il riferimento è tutto alla lista ambientalista lanciata da Stop Biocidio che vede in campo comitati, associazioni ambientaliste, Insurgencia, come anche Sinistra italiana, Rifondazione e Comunisti italiani. Ieri la scelta del nome della lista ‘Terra’, ma ancora difficoltà sul nome del presidente e sui candidati. Poca partecipazione per il secondo evento sul lungomare di San Giovanni a Teduccio, dove non c’erano i rappresentanti di deMa.
Il sindaco continua a prendere tempo, a non schierarsi ancora apertamente. Ed è di qualche giorno fa la proposta di modifica alla legge elettorale regionale che sembra fatta per spingerlo a candidarsi. E che potrebbe sparigliare le carte sul tavolo per la corsa verso Palazzo Santa Lucia. In sostanza l’emendamento presentato in Consiglio regionale prevede che non solo il secondo candidato presidente non eletto entri in Consiglio regionale, ma tutti quelli che si sono presentati e hanno superato la soglia del 3%. Ciò significherebbe che qualora il sindaco decidesse infine di scendere in campo come candidato presidente alla Regione Campania, avrebbe lo scranno assicurato.
Chissà che ora il sindaco al suo ultimo mandato non ci ripensi annunciando la candidatura. L’emendamento presentato in Aula da Luciano Passariello, consigliere regionale di Fdi è stato ritirato su proposta del capogruppo Pd, Mario Casillo per discuterne in conferenza dei capigruppo e valutare in quella sede se inserirlo nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale. Un dato quest’ultimo da non sottovalutare. E’ proprio il numero uno dei dem, infatti, ad entrare a gamba tesa nella questione. Rafforzando ancora di più l’idea di un asse tra Pd e deMa sia in vista delle prossime comunali. Sia per indebolire anche il Governatore Vincenzo De Luca che molti dirigenti democrat temono possa diventare troppo forte al punto che loro finirebbero col non contare e riuscire a muovere più nulla.
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