Ctp, l’Ex Provincia rompe il salvadanaio: entro lunedì pagati stipendi e ticket arretrati

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Napoli – Tre giorni di tempo per saldare i debiti maturati con i dipendenti e mettere in sicurezza il trasporto pubblico locale il più a lungo possibile. Vertenza Ctp, l’agognata svolta sembra essere finalmente arrivata. L’amministratore unico Gianluca Iazeolla, con la direttiva firmata nel primo pomeriggio di oggi, ha infatti comunicato ai lavoratori della partecipata dell’Ex Provincia di Napoli che l’azienda verserà loro entro lunedì tutte le spettanze.   

Ecco nel dettaglio il cronoprogramma: «Tenuto conto delle procedure ultimate e di quelle ancora in corso – si legge nel documento – le spettanze arretrate relative al mese di ottobre saranno erogate entro venerdì e le quattro mensilità di buoni pasto arretrate saranno distribuite entro lunedì. Le spettanza relative al mese di novembre saranno invece erogate entro la giornata di mercoledì 28 insieme alla distribuzione delle ulteriori quattro mensilità di buoni pasto restanti». Cala così il sipario, almeno per il momento, su una vertenza dai contorni drammatici e che si trascinava ormai dall’estate scorsa. Appena stamattina, infatti, i lavoratori della Ctp, organizzati dall’Unione Sindacale di Base, erano nuovamente scesi in piazza per sensibilizzare i cittadini e denunciare all’opinione pubblica «le pesanti responsabilità politiche e gestionali che privano i cittadini di Napoli e dell’intera area metropolitana di un trasporto pubblico efficiente e sicuro». «Una condizione inaccettabile – aveva dichiarato Peppe Ferruzzi del coordinamento provinciale Usb – che viola i diritti e le tutele contenute nella Carta Costituzionale, come quello alla mobilità, allo stipendio e alla sicurezza. Siamo stanchi di aspettare i tempi della politica e di assistere al solito scaricabarile tra Stato centrale, Città Metropolitana e Regione Campania. Valuteremo, attraverso il nostro ufficio legale, se ricorrano le condizioni per depositare presso la Procura di Napoli una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Chi ha sbagliato deve pagare, senza se e senza ma – aveva concluso Ferruzzi –  Basta con l’impunità politica da prima Repubblica». I vertici di piazza Matteotti sono però riusciti a tamponare l’emergenza prima che accadesse l’irreparabile.

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