Napoli – Sventato per il momento il tracollo finanziario, la Ctp continua suo malgrado a rimanere la fotografia dell’apocalisse che il trasporto pubblico locale sta vivendo. A “parlare” sono ancora una volta le cifre, più impietose che mai: dal deposito di Arzano per tutta la giornata di ieri non è uscito neanche un bus. Situazione critica anche a Teverola, dove sono andati in linea appena 10 mezzi a fronte dei 65 previsti. Barlume di normalità, invece, a Pozzuoli, con 17 vetture operative su 24. Il motivo di questo ennesimo stop? L’assenza di manutenzione.
Già da diverse settimane in linea vanno meno di una trentina di bus, sui 146 previsti, per i tre depositi appartenenti alla Ctp di Arzano–Teverola e Pozzuoli. Gli autobus del deposito di Arzano, quei pochi ancora marcianti, circa una decina, quasi tutti a metano, sono tra l’altro ancora costretti a rifornirsi nel deposito dell’Anm di via Puglie nonostante l’apertura della colonnina di metano nel deposito di Arzano, che era stata chiusa qualche mese fa per insolvenza della Città Metropolitana di Napoli, a causa della mancata stipula di un contratto tra Na-Met e la Ctp. A Teverola i bus in uscita sono dunque al massimo sei per ogni turno di lavoro e la linea M1, che serve l’intero tratto che va da Mondragone a Napoli, è ormai soppressa. A Pozzuoli resta relativamente alta la media dei bus in linea, almeno se consideriamo i due impianti maggiori: infatti vanno in linea circa il 65 per cento dei mezzi previsti, intorno ai 15 per ogni turno svolto. In totale si arriva così a 24-25 autobus in linea al giorno sui 146 stabiliti.
Ci sono state giornate, come quella di ieri, in cui da Arzano non è uscito nemmeno un bus, come a Teverola. Vale la pena ricordare che la Ctp serve qualcosa come 72 comuni della provincia di Napoli e trasporta circa 22 milioni di utenti ogni anno. Duro, sul punto, il commento di Peppe Ferruzzi del sindacato Usb: «Siamo davanti a danno incalcolabile – spiega – per la società per l’economia aziendale e per i lavoratori che ne subiscono gli effetti negativi. L’Usb si è attivata per verificare se ci sono i presupposti per depositare una denuncia alla Procura della Repubblica per interruzione del pubblico servizio. L’appello che facciamo è quello che interveniate quanto prima alla risoluzione della questione, viceversa se ci sono volontà politiche che hanno deciso di portare Ctp al fallimento e poi alla privatizzazione ignorate pure questa richiesta».
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