Ctp al collasso, i lavoratori incrociano le braccia e i bus restano tutti nei depositi

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Napoli – Trasporto pubblico al collasso, autisti e amministrativi della Ctp incrociano le braccia a oltranza. I lavoratori della partecipata dell’Ex Provincia, sempre più esasperati dai continui ritardi nell’ergoazione degli stipendi e sconfortati dall’ennesimo buco nell’acqua maturato dall’incontro di ieri in Città Metropolitana tra proprietà e dirigenza sulla questione indicizzazioni, sono scesi in strada per manifestare le loro preoccupazioni e i loro disagi bloccando in entrambi i sensi la strada adiacente la direzione della società al corso Salvatore D’Amato, ad Arzano. Sul luogo sono intervenute anche le forze dell’ordine per tenere sotto controllo la situazione e rendere più o meno fluida la viabilità.

Che la tensione stesse di nuovo salendo ben oltre i livelli di guardia lo si era già capito nel tardo pomeriggio di ieri, quando la quasi totalità dei mezzi è rimasta ferma ai “box”. Il servizio Ctp è infatti fermo ormai da quasi un giorno nei tre depositi di Arzano, Teverola e Pozzuoli. «Gli stipendi ai lavoratori non sono stati pagati – spiega il sindaco Usb – e nemmeno si sa quando verranno pagati. Il comunicato aziendale che prevedeva i pagamenti ad oggi non è stato rispettato. L’incontro in Città Metropolitana tra l’amministratore unico Iazeolla e i dirigenti sulle indicizzazioni ha confermato il percorso positivo del riconoscimento di circa 48 milioni da versare alla Ctp nel prossimo futuro dopo aver svolto i conteggi. I lavoratori appoggiati da tutte le sigle sindacali hanno perso la fiducia e pur sapendo dell’incontro positivo, sempre a parole e con nulla di sottoscritto, hanno deciso di incrociare le braccia».
 
La corsa contro il tempo è dunque partita. Tra poche ore le organizzazioni sindacali incontreranno il prefetto, da tempo allertato per la crisi economico-finanziaria: «Questo blocco del servizio avviene a due giorni dall’apertura delle scuole e dalla completa ripresa del mondo del lavoro. Inaccettabili le condizioni di lavoro, inaccettabile la latitanza dei politici su temi sociali molto rilevanti», tuona Giuseppe Ferruzzi dell’esecutivo provinciale Usb.
 
 
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