Chi sa che sensazione prova un ministro della Repubblica ad essere usato come specchietto delle allodole dai partiti della sua maggioranza. Lo chiederemo prima o poi a Sergio Costa, ieri candidato per finta dal M5s alla presidenza della Regione Campania. Il giochino è semplice, addirittura elementare: il nome di Costa è stato gettato tra i piedi del Pd della Campania, nelle ore in cui la direzione regionale sanciva all’unanimità la ricandidatura alle prossime elezioni di Vincenzo De Luca. È Nicola Oddati il regista della operazione anti-De Luca: la sua raffinata strategia prevede che Costa e De Luca si annullino a vicenda per poi arrivare al classico candidato di superamento: Gaetano Manfredi o Raffaele Cantone. Peccato che De Luca sia già in campo, con 12 liste. Senza il Pd sarebbero 11.
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