C’era anche il figlio di un boss della camorra tra le centinaia di persone presenti alla manifestazione “Disarmiamo Napoli”,. organizzata dopo l’agguato dove è rimasta gravemente ferita la piccola Noemi, una bambina di 4 anni che da giorni lotta tra la vita e la morte. Si chiama Antonio Piccirillo, ha 23 anni ed è sceso in piazza per la prima volta per dissociarsi dall’ambiente che il padre Rosario, ora detenuto, frequentava nella zona della Torretta, nel quartiere Chiaia a Napoli.
“La natura ci impone di voler bene ai nostri padri, ma i nostri genitori non servono a niente. Chi fa soffrire la propria famiglia non può essere reputato un buon genitore”. Queste le parole del giovane Antonio che aggiunge: “I figli dei camorristi non vivono bene e i camorristi fanno una vita di merda, da cane, quella che meritano”.
“I nostri padri – prosegue – ci hanno reso la vita difficile, quasi impossibile. Ci hanno creato dei disagi esistenziali enormi. Sono stanco di sentirmi “figlio di”, io sono Antonio Piccirillo e voglio una vita sana per i miei figli, con dei valori veri e autentici”.
In piazza tanti giovani oltre ai parenti di alcune vittime innocenti della camorra. Tra questi, oltre ai familiari di Gianluca Cimminiello, Paolo Castaldi e Genny Cesarano, anche Mery Colonna, la giovane sorella di Ciro, ucciso a 19 anni nel Lotto Zero a Ponticelli durante un agguato nell’estate del 2016.
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