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Coronavirus, la resa di De Luca. La colpa non era dei “porta seccia”

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Napoli – Lo slogan della campagna elettorale è stato: “La Campania in mani sicure”. A circa un mese dal voto, il riconfermato Vincenzo De Luca si arrende: “Siamo una regione insicura”. La Campania si avvia verso il blocco totale delle attività. La Campania, dati alla mano, è una delle regioni, con Lombardia e Lazio, più colpite dal coronavirus. Battute, dirette, propaganda, caccia ai porta-seccia non hanno prodotto alcun risultato. Il sistema di prevenzione e diagnosi è completamente saltato. Gli ospedali sono al collasso. I risultati dei test arrivano con settimane di ritardo. I Covid center sono praticamente monumenti allo spreco. La resa di De Luca si consuma nella richiesta di aiuto al governo: “I dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). E’ indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. In ogni caso la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”.

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