Primo caso di Coronavirus in Anm. Si tratta di un coordinatore di esercizio risultato positivo al tampone ed ora ricoverato in terapia intensiva. L’uomo, 62 anni, presta servizio tra gli uffici del parcheggio Brin e San Giovanni a Teduccio ed ha svolto la sua attività di front line fino al 5 marzo. Poi si è assentato per ferie e si sarebbe recato al Nord. Rientrato il 10 marzo ha avvertito i primi sintomi.
Sta bene, invece, la persona con cui ha viaggiato in auto e che al momento non è stata sottoposta al tampone, ma in via precauzionale è in isolamento. Secondo quanto assicura l’azienda il dipendente positivo al Coronavirus non ha avuto contatti con i passeggeri. Intanto i sindacati chiedono certezze per i lavoratori. “Vista la necessità di individuare la possibile fonte di esposizione – si legge in una nota inviata dai Rappresentanti Lavoratori Sicurezza Anm – ed identificare i lavoratori che hanno avuto contatti stretti con il dipendente contagiato, chiediamo di ricevere senza indugio alcuno tutte le informazioni necessarie e inerente il numero dei lavoratori messi in quarantena, i protocolli di prevenzione usati e le misure di contenimento adottate”.
Proprie in queste ore, inoltre, l’Anm fa sapere di aver prolungato l’orario delle corse della linea 1 della metropolitana per andare incontro alle richieste dei medici e degli operatori sanitari della zona ospedaliera e che finiscono il turno di pomeriggio alle 20, dando così loro la possibilità di smontare e recarsi in stazione. Pertanto le ultime corse metro linea 1 da Piscinola saranno alle ore 20.45 e da Garibaldi alle ore 20.24, a partire da domani. “Anm sente forte il dovere – si legge in una nota inviata dall’azienda – di dare il miglior contributo possibile alle categorie in prima linea nello forzo contro la pandemia. Un dovere che sente tutto il personale che ogni giorno va a lavoro consapevole del suo ruolo fondamentale”.