Cornicioni-killer, il grido di Portosalvo: «Istituzioni, sveglia! Non aspettiamo un altro morto»

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Napoli – Prospetti fatiscenti nel cuore della Napoli antica, arriva l’appello del mondo dell’associazionismo affinché si scongiuri una nuova tragedia: «La manutenzione del sito Unesco a Napoli non decolla. Ancora oggi ci sono troppi palazzi “incerottati”, è giunto il momento di dire stop alle soluzioni tampone”.

A lanciare il grido d’allarme è lo storico comitato Portosalvo, che da anni denuncia la situazione di degrado in cui versa il patrimonio architettonico ed edilizio della città: «Aumentano impalcature e reti di contenimento in tutta la città, con l’edilizia storica in forte stato degrado, serve subito un piano di recupero strutturale in particolare nell’area dei Decumani. Troppe impalcature e troppi “cerotti” nell’area Unesco, occorre subito un intervento per il recupero dell’edilizia storica e monumentale». È questo l’appello che il comitato Portosalvo guidato da Antonio Pariante, dopo il tragico crollo di via Duomo costato la vita al commerciante Rosario Padolino, rivolge alle istituzioni locali e nazionali per superare i “provvedimenti tampone” e avviare, nel più breve tempo possibile, la manutenzione straordinaria degli edifici che caratterizzano il centro storico di Napoli. «Sono veramente troppi – ragiona il comitato che da anni è impegnato in difesa del patrimonio architettonico della città, i “rattoppi” e le impalcature che contornano chiese, monumenti e gli antichi edifici dei Decumani che, in queste condizioni, non sono certo un bel vedere per i visitatori della nostra città. Anche sotto il profilo della sicurezza e della pubblica incolumità. Occorre quindi dare subito delle soluzioni concrete alle criticità strutturali che incombono nel centro storico napoletano con un apposito piano di recupero», avverte il presidente di Portosalvo, Pariante, «altrimenti, dopo il fallimento del Programma Unesco e la perdita dei Fondi Europei, ci ritroveremo presto con un centro storico fatto solo di chiese, palazzi e monumenti incerottati e pericolanti». Stando a quanto emerge dai dati nella disponibilità del Comune, sarebbero oltre 1.500 gli edifici a rischio soltanto nel centro storico della città. Numeri da brividi, da arginare nel più breve tempo possibile.
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