Napoli – Sanità pubblica al collasso all’ombra dell’ex area Italsider, dopo la chiusura del consultorio pubblico di via Enea, a Bagnoli, e la paventata dismissione dell’ospedale San Paolo di via Terracina, a Fuorigrotta, la Municipalità 10 serra le fila e approva un documento di indirizzo per provare a salvare il salvabile. La palla passa adesso nuovamente alla Regione Campania, chiamata a decidere le sorti dei due presidi flegrei.
Quanto al documento approvato oggi pomeriggio dal consiglio municipale, a prova di equivoco il contenuto messo nero su bianco a maggioranza dagli esponenti del parlamentino di via Acate. L’assemblea ha infatti chiesto che la sistemazione dei presidi sanitari relativi alla popolazione di Bagnoli e Fuorigrotta venga discussa dagli Enti competenti con il Consiglio della Municipalità 10, «espressione politica più prossima al territorio»; l’immediato avvio dei lavori necessari alla riapertura del consultorio territoriale di via Enea 20; l’apertura di un presidio territoriale dell’Asl Napoli 1 Centro all’interno dell’area ex Nato di Bagnoli, «ipotesi che restituirebbe alle e agli abitanti del quartiere la possibilità di curarsi e di fare prevenzione, necessità primaria del territorio»; che non venga ulteriormente sguarnito l’ospedale San Paolo, «che deve continuare a funzionare al meglio delle proprie capacità e possibilità e che, anzi, debba essere potenziato per la salvaguardia del diritto alla salute dei cittadini come sancito dalla Costituzione». Il parlamentino di via Acate fa infine presente che «la costruzione di un nuovo presidio ospedaliero in via Campegna, così come si evince dalla deliberazione dell’Asl Napoli1 Centro, risulta non rispondente alle esigenze degli abitanti della Municipalità 10 e di tutta l’area occidentale». Il documento ha ricevuto il voto favorevole della maggioranza “arancione” che fa capo al presidente Diego Civitillo, ma anche delle forze di opposizione rappresentate da Forza Italia, Verdi e 5 Stelle. Unico astenuto, invece, il Partito democratico.
La consigliera Annalisa Mantellini, presidente della commissione Politiche sociali e Welfare, nonostante il primo risultato raggiunto non fa mistero della propria preoccupazione: «La notizia della chiusura del consultorio di via Enea ha destato un ennesimo segno di sconfitta per il nostro territorio. Dopo la chiusura del presidio a Cavalleggeri e quello di via Alessandro D’Alessandro, si inizia a immaginare che alcuni stralci di Municipalità siano considerati di serie B. È impensabile che il consultorio di Fuorigrotta, in via Winspeare, possa colmare tutte le mancanze e accogliere l’alto numero di utenza. È il governatore De Luca a doversi far carico di questo scempio: le donne, i bambini, e tutte le famiglie devono riavere il loro consultorio a Bagnoli in tempi strettissimi».
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