Napoli – Massimo Abbatangelo, 79 anni a settembre, nome storico della destra napoletana, dai tempi missini a quelli della Destra Nazionale 4 volte parlamentare, qualche guaio giudiziario. Lui c’era.
“Addò? Al comizio di Maresca?”
Sì, è stato visto.
“Sì, ma io non ho nulla a che vedere con lui. Lui non se ne “fotte” niente di noi. E io non me ne “fotto” niente di lui”.
E allora che ci faceva ieri in piazza a Ponticelli?
“Mi ha chiamato un caro amico di famiglia che vuole candidarsi alla Municipalità. Mi ha detto: ‘Massimo, tu conosci un sacco di gente. Mi accompagni, così mi aiuti?’. Io qualcuno, a Ponticelli, lo conosco. E siamo andati da Maresca”.
E quanta gente c’era da Maresca?
“Duecento. Duecentocinquanta volendo esagerare”.
Al comizio, comunque, è successo il patatrac.
“Maresca è un pesce fuor d’acqua. Poi era pure a Ponticelli…”.
Giocava fuori casa, in un quartiere rosso?
“Ma qua non si capisce niente più!”
Era al suo primo comizio.
“E si vedeva! Non ha un apparato dietro. Non ha idee. E’ frutto solo dell’approssimazione”.
Sta dicendo che non lo vota?
“Io ormai ho quasi ottant’anni!”
Settantanove a settembre.
“Da tempo non vado più a votare. Una volta c’erano i ladri in politica. Ora sono rimasti solo i mariuoli“.
Per questo si candida Maresca: aria nuova.
“Auguri”.
Stamattina ha letto l’intervista di Ignazio La Russa al Mattino?
“Come no!”
Ha detto prima che non ha “l’impressione che Maresca non voglia il simbolo di Fratelli d’Italia”. E poi che quella del candidato sindaco è solo “una trovata per perdere voti”.
“Maresca ha un atteggiamento allucinante verso i partiti che potrebbero sostenerlo”.
Cito ancora il suo amico La Russa: “Se Maresca vuole l’appoggio di Fratelli d’Italia se lo prende così com’è”.
“Se quella di Maresca è una strategia non lo so. Io so che la politica, ormai, è tutto uno scombino“.
Simboli o non simboli.
“Ma poi la campagna elettorale con chi la fa? Da solo? Non vengono da Roma a sostenerlo? Si nascondono? Non si capisce chi ha dietro? Non lo so! E comunque…”
Comunque?
“Diciamoci la verità. Qui, chi vince vince non può governare senza avere una lira. Senza una legge speciale per i conti disastrati del Comune. Dopo quel Flagello di Dio che è stato De Magistris…”
Sarà una lunga campagna elettorale. Ma come si chiama l’amico di famiglia che si candida alla Municipalità?
“Pasquale”
Pasquale?
“Uh Gesù! Me so scurdat! Ah: Spina! Pasquale Spina! Per Fratelli d’Italia. Altrimenti che me ce portava a ffà pure a me?!“
E Pasquale Spina come è rimasto quando Maresca ha detto che se ne fotte di lui, di Fratelli d’Italia e dei partiti tutti?
“Eh, eh…e che ti devo dire? Io gli ho detto solo di non portarmi sul palco”.
Ah! Questo era impossibile: Maresca vuole solo candidati puliti accanto a sè.
“Se andiamo ad approfondire, il più pulito ha la rogna: sient a mmè!“.