Home Napoli Come il centrosinistra tenta di strappare la bandiera della legalità a Maresca

Come il centrosinistra tenta di strappare la bandiera della legalità a Maresca

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Napoli – L’unico problema che hanno gli ambientalisti, ora che hanno deciso ufficialmente di rientrare nella coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Gaetano Manfredi, è quella di cambiare la denominazione alla lista “Una nuova Napoli con Francesco Borrelli” e farla confluire nell’unica che presenteranno: quella sotto l’insegna ufficiale “Europa Verde“. 

Il consigliere regionale non si candiderà per Palazzo San Giacomo nemmeno come consigliere e sosterrà la campagna con alcuni suoi fedelissimi in campo.

I quali, a loro volta, troveranno come compagne di viaggio due donne accomunate da storie che le hanno provate molto: Maria Luisa Iavarone, mamma di Arturo, il ragazzo che, nel 2017, ha rischiato di rimanere ucciso dopo essere stato accoltellato alla gola da un gruppo di coetanei in via Foria, e Angela Procaccini, la mamma di Simonetta Lamberti, vittima di un raid di camorra nel 1982 che avrebbe voluto colpire suo padre, il magistrato anti clan Alfonso Lamberti.

Come dire: i Verdi scendono in campo (anche) con l’intento di non lasciare in mano alla coalizione di Catello Maresca la bandiera della legalità. 

Questo, mentre Gaetano Manfredi, il loro candidato sindaco, questa mattina, grazie a un’altra lista che lo sostiene, “Per Napoli” di Peppe Irace, si è prefissato di segnare un altro punto: quello della formazione e delle reali pari opportunità per le giovani generazioni: “Esistono divari, all’interno della città, addirittura maggiori di quelli che intercorrono fra Nord e Sud. La proposta di un patto educativo per Napoli va in questa direzione”, ha spiegato l’ex rettore nel corso della presentazione del “Patto educativo e solidale per la città di Napoli” tenutasi nel Centro Shalom.

“Il Comune e le Municipalità – ha aggiunto Irace – dovranno essere registi di un lavoro co-progettato e co-gestito da scuole, associazioni, oratori, parrocchie, enti religiosi e privato sociale. Questo vuol dire, per esempio, tempo pieno scolastico in tutta l’area metropolitana e una spesa sociale. PER vuole fare una campagna elettorale sui contenuti e sulla credibilità delle persone che incarnano questi contenuti”.

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