Napoli – Il Partito democratico si smarca dal sindaco Luigi de Magistris dopo l’ultimo rimpasto delle deleghe in Città Metropolitana. «Il Pd prenda atto della fine dell’accordo istituzionale e i consiglieri rifiutino le deleghe», tuona Valeria Valente, senatrice e consigliera comunale del Pd a Napoli.
L’ex candidata sindaco non usa mezzi termini nel fotografare il momento: «Sono stata fin dall’inizio contraria, come tanti, al patto siglato in consiglio metropolitano con de Magistris e Forza Italia. Un patto sbagliato per il carattere consociativo che andava assumendo sin dalle prime battute e che ha visto offrire da parte del Pd un supporto al malgoverno di de Magistris all’ex Provincia, ma se allora l’accordo poteva essere coperto dalla parvenza di un’intesa istituzionale perché vi prendeva parte gran parte dei consiglieri metropolitani, dopo la rinuncia di forze politiche significative, oggi non trova più alcuna possibile giustificazione. Si profila infatti una maggioranza Dema-Pd che rappresenterebbe, a tutti gli effetti, un accordo politico. Un accordo che, a quanto è dato capire, non si fonda su alcun elemento di programma ma esclusivamente su un deleterio patto di spartizione di qualche posizione, non di potere dato che è il sindaco metropolitano a decidere tutto, ma di bassa gestione. E quindi, a prescindere dalle ragioni di merito per dissentire da un tale accordo, appare indispensabile che su di esso si esprimano gli organi dirigenti del partito». La Valente, insomma, non ha dubbi: «Continuo a essere convinta della necessità che su un tema di tale importanza sia utile e giusto far esprimere tutti gli iscritti al Pd metropolitano anche mediante referendum. Faccio appello pertanto ai consiglieri metropolitani del mio partito, affinché rifiutino di assumere le deleghe assegnate dal sindaco».
L’invettiva della senatrice Valente arriva a poche ore di distanza da quella precedentemente lanciata da Massimo Costa, segretario metropolitano del Pd, il quale nella serata di ieri aveva affermato: «Apprendere dalla stampa della nuova organizzazione delle deleghe predisposta dal sindaco metropolitano de Magistris è un fatto che denota il carattere di un’iniziativa totalmente scollegata dalla buona politica. Una decisione simile avrebbe comportato la necessità di un dibattito con tutti i rappresentanti del partito al fine di condividere una posizione unitaria. Tutto questo non c’è stato ed anche alla luce di quella che è oggi l’azione amministrativa di de Magistris a Palazzo San Giacomo siamo fermi nella nostra intenzione di rivedere la questione delle deleghe in città metropolitana».
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