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Città della Scienza, i lavoratori: “I conti non tornano, debiti per 6 milioni”

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Questa mattina i lavoratori di Città della Scienza hanno continuato a manifestare in merito allo stato di crisi che ha investito la cittadella scientifica partenopea e che vede gli stessi dipendenti in sciopero da circa due settimane. “Poco ci si è occupati dello stato reale della Fondazione e dei lavoratori – denunciano -. Non si tratta solo del problema dei quattro più quattro stipendi arretrati ma delle condizioni in cui versa il lavoro all’interno della stessa struttura.

“Una mobilità – ha sottolineato Alfonso Fraia, portavoce dei lavoratori – che coinvolge la totalità o quasi dei dipendenti memori delle crisi già vissute in precedenza“. Proprio sulla scorta di questa memoria i lavoratori e le lavoratrici hanno “potuto ricostruire il quadro drammatico in cui versa Città della Scienza, lo stesso evidenziato dal governatore De Luca”. È una ricostruzione puntuale quella fatta da Fraia, una ricostruzione dove alla fine “i conti non tornano”. “Risultano circa 6 i milioni di debito verso i fornitori, le tasse e gli adempimenti tributari non risolti possono arrivare a 4 milioni di euro. Non si pagano gli stipendi, non si pagano le rate dei fondi contributivi e quelle dei fondi previdenziali”. Quello illustrato da Fraia, nel corso dell’incontro, è il documento unitario dei lavoratori di Città della Scienza che ha raccolto, in fase assembleare, 75 voti favorevoli su 85.

“Dal 2013 – puntualizzano – abbiamo ricevuto un indennizzo assicurativo per l’incendio di circa 15 milioni di euro, senza contare le economie fatte sui lavoratori con le esternalizzazioni, le decurtazioni degli stipendi, gli stipendi congelati, la cassa integrazione a zero ore per tre anni. Economie che hanno visto l’impegno economico dei lavoratori. Iconti quindi non tornano”.

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