Cimiteri cittadini, scattano i trasferimenti: “Il Comune sta privatizzando tutto”

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Napoli – Palazzo San Giacomo mette mano alla pianta organica del servizio Cimiteri e nel dipartimento scatta la rivolta dei lavoratori. Tra gli operatori del comparto e l’amministrazione comunale sono del resto già alcuni mesi che non corre buon sangue, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata con la decisione di trasferire d’imperio nove addetti al servizio di guardiania di Santa Maria del Pianto per sostituirli con nove unità della Napoli Servizi. La mossa non è affatto andata giù ai sindacati, in primis al Csa, che adesso avvertono: “Queste sono le prime avvisaglie di un tentativo di privatizzazione, per quanto ci riguarda siamo pronti a rivolgerci alla Procura della Repubblica”.

Prima che la vicenda si tramuti nell’ennesimo fascicolo giudiziario il Comune proverà però a salvare il salvabile. Il vice sindaco Enrico Panini ha infatti convocato per giovedì mattina le organizzazioni sindacali Csa e Cisl per tentare una mediazione. Le premesse, però, non sono delle più incoraggianti. Come spiegano Francesco Canfora e Salvatore Mauro, rispettivamente segretario regionale e componente della segreteria del Csa, “già 15 giorni fa siamo stati convocati dal numero due di Palazzo San Giacomo, il quale si era impegnato a fare un interpello per far sì che venisse rafforzato il servizio Cimiteri, visto che il più giovane dei dipendenti addetto a quel servizio ha un’età superiore ai 60 anni. Ebbene, venerdì scorso veniamo a conoscenza che nove dipendenti vengono trasferiti senza motivazioni al sevizio sfratti, sostituiti fuori dai cancelli dei cimiteri centrali da personale della partecipata Napoli Servizi“. Una “giravolta”, quella del vice sindaco, che ha lasciato a dir poco sconcertate le parti sociali: “Si è trattato – rincarano la dose Canfora e Mauro – di una vera e propria opera di privatizzazione del servizio. E tutto questo senza convocare il sindacato. Nomi scelti a caso, addirittura coinvolgendo personale con problemi di legge 104 e senza il nulla osta del sindacato, alla faccia del rafforzamento del servizio. A questo punto il sindacato denuncerà alla Procura del lavoro le inadempienze dei dirigenti del servizio”. Non prima, però, della resa dei conti già fissata per giovedì.

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