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Chiesa “okkupata” al Cavone, tensione tra centri sociali e imprenditore

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Napoli – Alta tensione al Cavone, dove stamattina è andato in scena un tentativo di sgombero della chiesa di Sant’Antonio a Tarsia, occupata durante  l’ultima campagna elettorale dagli attivisti del movimento politico Potere al Popolo. «Stamattina abbiamo avuto un brusco risveglio. Il miliardario Morra, noto e discusso “imprenditore” ha provato a entrare con la forza nella chiesa occupata, vuole usare anche questo bene per i propri interessi», fanno sapere i militanti del centro sociale Ex Opg.

«I senza tetto che vivono nella chiesa – spiegano ancora gli occupanti – sono riusciti a respingere questo tentativo e uno di loro è stato violentemente colpito. È andato in ospedale a farsi refertare e siamo riusciti ad allontanare per il momento questa minaccia, ma la situazione è ancora instabile perché gli interessi economici sono tanti». La chiesta di Sant’Antonio a Tarsia è stata occupata a febbraio da una ventina di senza tetto e militanti che hanno riqualificato parte dello stabile, abbandonato e chiuso al pubblico da sei anni, e hanno iniziato un percorso con il quartiere su emergenza abitativa e sportello per il reddito di inclusione. L’intervento dei militanti dell’Ex Opg ha respinto il tentativo di sgombero eseguito stamattina, sul posto sono anche arrivate le volanti della polizia e le ostilità sono rientrate dopo alcuni minuti a dir poco infuocati. Quanto all’uomo ferito alla mano, medicato al pronto soccorso, se l’è cavata con una prognosi di cinque giorni.

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