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Chi ha vinto il confronto incrociato tra i candidati sindaco

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NAPOLI – Al netto di Gaetano Manfredi che ha voluto tener fede alla tradizione dettata dai guru della comunicazione secondo la quale chi è in vantaggio nei sondaggi non concede il fianco agli avversari partecipando con loro a dibattiti pubblici, chi ha vinto il confronto incrociato tra candidati sindaci organizzato oggi dal Mattino?

Accanto al direttore Federico Monga si sono accomodati Alessandra Clemente, Antonio Bassolino e Catello Maresca.

Ma probabilmente, il politico che ne esce meglio da un’ora e venti di dibattito non è nessuno di questi tre. A vincere il confronto non è stato certo Manfredi. Ma il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca

Contro di lui solamente Alessandra Clemente ha avuto il coraggio di scoccare qualche frecciatina e muovere qualche critica, a cominciare da quelle riguardanti lo stato della sanità pubblica e dei trasporti a Napoli e nella sua area metropolitana.

Da Bassolino e da Maresca, invece, solo rose e fiori.

Minuto 43 del dibattito, quindi. Palla al direttore Monga: “Come improntereste se foste voi il prossimo sindaco di Napoli il rapporto con il Governatore De Luca?”

Bassolino inizia intonando il ritornello dell’uomo delle istituzioni: “Rapporto di piena collaborazione. Con De Luca e con il Governo Draghi e col governo che verrà dopo. Un sindaco deve avere questa mentalità: confronto istituzionale con tutti. Si determinano conflitti? Da parte mia la spinta a collaborare si raddoppierà in quel caso: non mi ‘appiccico’ col mondo. Abbiamo tali problemi che sono duri da risolvere con la collaborazione istituzionale. Figurarsi senza”.

Maresca, che pure parla a nome del centrodestra (l’opposizione di De Luca in consigio regionale) la mette così: “Io col presidente ho avuto sempre un rapporto di cordialità. Anche con la mia associazione Arti e Mestieri. E da magistrato non posso che essere un uomo delle istituzioni. La collaborazione istituzionale, quindi, è un mio valore. Una volta si diceva: ‘Sarò il sindaco di tutti’. Bene: questa frase non deve essere vuota. Per il bene della città, il valore di un politico deve misurarsi nel saper fare sintesi, dandosi anche un pizzico sulla ‘panza’, come si dice in napoletano”.

Quando tocca alla Clemente, invece, si sentono parole da ultima eroina che sventola ancora la bandiera della rivoluzione di De Magistris. La ‘rivoluzione’ che ha avuto in De Luca uno dei suoi nemici giurati: “Sono sicura che al secondo mandato De Luca avrà l’intelligenza di capire che dovrà avere un ruolo di garanzia per Napoli. Soprattutto ora che ci saranno da gestire i fondi europei. Finora quest’attenzione non c’è stata. C’è stato spesso uno scontro politico. Come è testimoniato dalla chiusura delle scuole o dai problemi legati ai trasporti tra la città e l’hinterland. Ma ora ci sono i ruoli istituzionali che determinano le competenze di ognuno. Abbiamo bisogno di squadre forti, non di uomini o di donne sole al comando. E soprattutto non abbiamo bisogno di una politica che bullizzi l’avversario utilizzando termini volgari, dando della chiattona all’una o all’altra esponente delle istituzioni. Anche questo è importante. E me lo auguro vivamente da parte del presidente De Luca. La mia condotta istituzionale di questi anni rivolta, invece, alla concretezza parla per me. Di certo, il compito del sindaco di Napoli sarà far amare Napoli anche a chi di Napoli non è. Napoli non può diventare provincia di alcun altro capoluogo campano, come nel caso del Napoli Teatro Festival che è diventato il Campania Teatro Festival”.

Minuto 49: Monga punge di nuovo. “Catello Maresca, qual è il suo giudizio sulla giunta regionale?”

Maresca:Ci sono cose condivisibili, altre meno. Io ho condiviso la gestione dell’emergenza Covid. Sicuramente De Luca e la sua giunta hanno saputo gestire quel momento bene, anche con i giusti metodi: facendo pesare anche l’autorevolezza delle istituzioni”.

Monga in pressing: “Non ha detto ciò che gli è piaciuto di meno…”.

Maresca: “Non voglio entrare in polemica. Non voglio precludermi…Non ho nulla da eccepire”.

Bandiera bianca. Monga, così, ripiega su Bassolino: “Il suo giudizio su De Luca?”

Bassolino: “De Luca e la sua giunta si sono mossi bene, anche molto bene in diversi momenti dell’emergenza Covid. E’ stata l’opinione anche di tanti cittadini: si sentiva. Ora, però, c’è una fase diversa: bisogna muoversi con duttilità e un giusto rapporto con Napoli. In futuro, questo dipenderà da De Luca. Ma anche dal prossimo sindaco e dalla sua giunta. Ci sarà bisogno di rispetto reciproco”.

A porre dei temi critici rispetto all’operato del Governatore, rimane, quindi, solo la Clemente: “Il primo è sul fronte sanità: Napoli ha visto chiusi tanti suoi presidi sanitari di prossimità, come il San Gennaro. Che piano ha la Regione per la città? Dobbiamo concentrarci a chiedere a De Luca una sanità che non sia dell’emergenza ma dei diritti di tutti i giorni di cui devono godere i cittadini. Il secondo tema, poi, riguarda le politiche per il lavoro: i centri dell’impiego dove sono per tanti ragazzi di Napoli?”

E insomma: se non l’ha vinto De Luca, il dibattito organizzato dal Mattino l’ha vinto l’unica che gli si è opposta. 

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