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La chat (e il nome) che ha fatto saltare Lanzotti dalla guida di Forza Italia

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Napoli –  La notizia è questa: Stani Lanzotti alza bandiera bianca e lascia la guida di Forza Italia a Napoli. Il suo addio rappresenta una battaglia vinta dall’eurodeputato dello stesso partito Fulvio Martusciello, che ora attende solo l’ok definitivo di Tajani per insediare su quella poltrona l’uomo che già un mese fa aveva indicato come il più adatto per coordinare i berlusconiani di Napoli: l’imprenditore originario di Arzano Franco Silvestro.

La notizia, quindi, è anche questa: Forza Italia non andrà più a caccia di un accordo centrista in vista delle elezioni comunali di Napoli. Non attenderà ancora per molto Catello Maresca che continua a sfogliare la margherita all’insegna del mi candido/non mi candido. E, soprattutto, non accetterà più tanto facilmente di lasciare in un cassetto il suo simbolo. Di più: la notizia è che la nuova linea politica di Forza Italia guarderà con rinnovata convinzione al centrodestra in formazione classica. Che parte, vale a dire, dai suoi perimetri più consolidati: Forza Italia (appunto), Lega e Fratelli d’Italia.

La notizia scaturisce anche dalla goccia che ha fatto traboccare il vaso di un rapporto, quello tra Lanzotti e i martuscielliani, già da tempo ridotto assai male: l’inserimento di Riccardo Monti in una chat dove si confrontavano gli azzurri di Napoli. Proprio l’imprenditore molto vicino al Governatore De Luca che appena qualche giorno fa si era detto a disposizione per le prossime elezioni facendo balenare anche una sua discesa in campo da candidato sindaco, è stato il pomo della discordia e della rottura definitiva. Quando Lanzotti l’ha inserito nel gruppo ristretto, il primo a rispondergli è stato Ermanno Russo. Poi è intervenuta direttamente Roma. E Lanzotti, che pure aveva difeso l’allargamento del gruppo a Monti scrivendo che “aggregare persone di qualità è il mio sogno”, a quel punto, ha dovuto cedere.

L’ha fatto dettando questa agenzia: “Alla luce delle continue polemiche strumentali di questi mesi, ho deciso di dimettermi dalla carica di coordinatore metropolitano: al vincolo di mediazione con alcuni capi corrente locali verso cui non nutro alcuna fiducia, preferisco il progetto civico-politico su cui sto lavorando con centinaia di volontari”. Vale a dire la lista “Azzurri per Napoli” che, a questo punto, potrebbe avere proprio Riccardo Monti come testa d’ariete. Ogni riferimento polemico a Fulvio Martusciello, in ogni caso, è pienamente azzeccato. Tant’è che Lanzotti ha continuato così: “Sono sicuro che mi sarebbe stato imposto, per interessi a me incomprensibili, un progetto diverso che sarebbe stato incompatibile con le enormi aspettative e l’entusiasmo crescente che ho registrato in questi mesi di duro lavoro”.

“Ringrazio Domenico De Siano e la dirigenza provinciale – ha aggiunto poi il coordinatore dimissionario – per il tentativo di mediazione e per la fiducia concretizzata nella proposta di un prestigioso incarico al suo fianco nel coordinamento campano, ma preferisco rimanere, da semplice tesserato, alla finestra”.

Che Lanzotti, però, mastichi amaro e che ormai da tempo si senta davvero lontano dalla Forza Italia di Napoli lo dimostrano anche quest’altre parole: “Lo spostamento strumentale di alcuni sedicenti leader locali verso la sudditanza culturale prima ancora che politica al populismo mi rende incompatibile, in questa fase, con ogni ruolo attivo nel partito: l’impegno per la realizzazione di una lista libera e non vincolata se non all’amore per Napoli è il motivo che mi impone una scelta di autonomia nell’interesse di una comunità umana e politica che da troppi anni viene vessata per modesti interessi particolari che nulla hanno a che fare con la ‘Politica’ che pratico e amo dai tempi del liceo e dell’università”.

“Da oggi – ha piegato, quindi, Lanzotti – sono ancora più libero di poter contribuire al fianco delle migliori energie della città alla realizzazione di una lista di ispirazione popolare, liberale e meridionalista”. Ma non lascerà nè la tessera di Forza Italia nè il ruolo di capogruppo in consiglio comunale: “Continuerò a sostenere il partito con spirito di servizio sulle vicende nazionali ribadendo la mia fiducia incondizionata in Silvio Berlusconi”.

Lanzotti, in conclusione, ha tenuto a far sapere di non sentirsi affatto solo: “Sono oltre 300 gli attivisti di partito che hanno già deciso di andare avanti con me nel progetto civico. Nelle prossime settimane, lanceremo il simbolo e comunicheremo i primi nomi di soggetti politici e della società civile che saranno candidati”. Sarà candidato anche lui? La risposta è no: “Ribadisco: non lo sarò. Ma sosterrò con forza donne e uomini, giovani e meno giovani, con un mix di esperienza politica e di rappresentanza del mondo delle professioni, sperando di portare un contributo di esperienza e programmi sostenibili alla prossima amministrazione cittadina”. Intanto, quanto gli è costato il primo nome: Riccardo Monti.

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