Napoli – Cave ed ex rifugi antiaerei ceduti a privati a canoni irrisori, i fari della magistratura contabile puntati su nove dirigenti del Demanio. La guardia di finanza di Napoli, su delega della Procura regionale della Corte dei Conti, sta indagando sulla cattiva gestione delle numerose cavità del sottosuolo che rientrano nel Comune di Napoli utilizzate da privati e che sono state affittate a prezzi stracciati. Un volume d’affari impressionante che, stando a quanto emerso dagli accertamenti fin qui svolti, dal 2008 ad oggi avrebbe provocato un danno erariale di circa 29 milioni di euro. La Corte dei Conti ha così notificato “inviti a dedurre” nei confronti di nove persone: risultano pertanto indagati altrettanti dirigenti, attuali e pro tempore, dell’Agenzia del Demanio, inquadrati come i responsabili dell’ingente ammanco economico dalle casse dello Stato.
L’indagine è per uso indebito di beni demaniali da parte di enti privati. Nel mirino degli inquirenti sono così finite trenta cavità sotterranee: si tratta di cave ed ex rifugi utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale, utilizzati adesso come parcheggi, percorsi turistici o attività commerciali. Di queste 30 cavità del sottosuolo, soltanto tre hanno una regolare concessione: Napoli Sotterranea, Tunnel Borbonico e Parcheggio Morelli, affittati comunque ad un canone irrisorio rispetto al loro valore reale. Napoli Sotterranea, ad esempio, versa nelle casse dello Stato un affitto di appena 9.700 euro annui. Per quanto riguarda le altre 27 cave nel mirino della magistratura contabile, si tratta invece di occupazioni senza titolo, dal momento che non sarebbe mai stati concessa un’autorizzazione demaniale-comunale: tra queste rientra, ad esempio, il Cinema Metropolitan, nel cuore del quartiere Chiaia. Sotto la lente della Corte dei Conti anche il Garage Morelli, con il suo canone annuo di affitto da 9mila euro, e il ristorante “Il Ciclope” di Posillipo.