Le parole di ieri di Umberto Bossi, che al congresso della Lega a Milano ha paragonato i meridionali agli africani che “straripano”, e il silenzio di Matteo Salvini, che seduto allo stesso tavolo non ha detto una sola parola per dissociarsi, hanno scatenato una bufera politica devastante sulla Lega, e soprattutto sui leghisti meridionali. Una sostenitrice “storica” del partito di Salvini, l’avvocato napoletano Rosanna Ruscito, candidata al senato per il Carroccio alle elezioni politiche del marzo 2018, ha affidato a un post su Facebook la sua amarezza, con una metafora densa di significato e molto efficace.
“Io amo e rispetto mio nonno”, scrive la Ruscito, riferendosi a Bossi, “in fondo non fosse esistito lui io non ci sarei o non sarei questa che sono. E quando a Natale, a Pasqua o la domenica siamo a pranzo o cena insieme e sclera perché ha 90 anni ed è un po’ fuori di testa (o meglio è in quella età in cui ormai non ti importa più un cazzo della diplomazia e dici intenzionalmente a tutti quello che pensi) io abbozzo e gli sorrido … anche se mi offende, anche se non sta nè in cielo né in terra quel che dice…tanto siamo a casa a pranzare in famiglia e dopo pochi secondi quel che ha detto non avrà più importanza”. La Ruscito passa a commentare, sempre utilizzando la stessa metafora, l’atteggiamento di Salvini: “Però, però”, scrive la Ruscito, ”se le stesse cazzate venisse ad espormele nel mio studio, magari nel bel mezzo di una mia riunione lavorativa, insomma nell’ambito in cui io opero ed ho impegni e credibilità… in quel caso io non posso abbozzare, ho il dovere di farlo accompagnare via e dissociarmi”.