Napoli – Sono oltre 6500 le domande arrivate all’Ufficio Casa del Comune di Napoli per il bonus fitto-disagio Covid 19. Una valanga di richieste e 8 dipendenti comunali per gestirle in tempi brevissimi. Non solo.
Gli impiegati del Servizio Politiche per la Casa si sono visti costretti ad attrezzarsi da soli, con la dirigente che ha dovuto chiedere aiuto al figlio ingegnere informatico per mettere su un programmino. Perché? Perché il Comune, al contrario di quanto accaduto con i bonus spesa, non ha previsto per i bonus fitto una piattaforma on line per registrarsi.
I cittadini hanno fatto richiesta inviando una pec. Così ora i dipendenti comunali devono aprire ogni pec e caricare tutti i dati di ogni richiedente in un file excel. E poi procedere con un’istruttoria. Senza contare che il sistema per problemi di memoria si è imballato da stamattina più volte. Insomma il caos.
Una matassa da sbrogliare entro martedì 12 maggio, data in cui i Comuni devono inviare gli elenchi completi alla Regione che poi provvederà ad erogare il contributo, come annunciato, entro la prima decade di giugno. Le risorse stanziate per il bonus fitto ammontano a circa 6 milioni di euro per tutta la Campania, di cui circa 1 milione e 200mila euro da destinare alla città di Napoli.
A poterne fare richiesta chi ha subito a causa dell’emergenza Coronavirus una perdita negli affari del 50%, o una riduzione del reddito del 20%. E che potrà beneficiare di un bonus sul canone del 50% fino ad un massimo di 750 euro per tre mensilità. Bonus che sarà erogato per prima a chi ha un reddito più basso e secondo il cronologico della richiesta.
Richieste per cui non è prevista la possibilità di fare ricorso. L’inserimento dei dati perciò è un lavoro fondamentale ed avere una piattaforma avrebbe consentito di vedere eventuali errori e di avere una graduatoria in tempi rapidi. Soprattutto considerando la mole di richieste arrivate.
“Prevedendo soltanto la modalità a mezzo pec e senza fornire nessun supporto informatico, è stato provocato un notevole disagio sia ai cittadini, sia al personale per l’istruttoria e la definizione delle singole pratiche” ha detto Danilo Criscuolo, coordinatore aziendale Cgil Comune di Napoli. “La Cgil non può non denunciare una simile situazione – si legge in una nota inviata a Palazzo San Giacomo – in cui l’amministrazione comunale lascia soli i cittadini ed i lavoratori che cercheranno di dare risposta agli aventi diritto al contributo, per spirito di professionalità e responsabilità, entro i termini stabiliti dalla Regione Campania. Chiediamo però l’intervento immediato con strumenti, mezzi e supporti informatici adeguati”.