“E’ stata la mano di Bassolino”: parla il regista delle sue liste

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NAPOLI – Guglielmo Allodi: 61 anni, una vita da riformista col Pci, Pds, Ds, Pd (fino a Renzi). Incarichi istituzionali e politici.

“Per 28 anni di seguito, fino al 2011”.
 
Ora di nuovo in prima fila da capo della segreteria politica del candidato sindaco Antonio Bassolino.
 
“Un pò stanco: era notte fonda quando abbiamo completato l’incartamento delle liste”.
 
E’ stata la mano di Bassolino o ci è voluta la mano di Dio?
 
“E’ stata la saggezza unita all’entusiasmo di Bassolino. Assieme al lavoro di tanti volontari”.
 
Una domanda stupida: soddisfatto delle 5 liste?
 
“Sì. Anche se penso che in quest’altro mese di campagna elettorale dobbiamo continuare ad allargare la nostra base di consenso”.
 
Capitolo liste pulite: candidate anche Salvatore Guerriero, condannato in primo grado per truffa: da vigile urbano si assentò mentre avrebbe dovuto sorvegliare il boss Di Lauro.
 
“Abbiamo chiesto il casellario giudiziale a tutti. Anche il suo. Ed è uscito ‘nullo’“.
 
Il Prefetto Valentini e il Procuratore Riello hanno invocato un “quid plus” per i candidati al consiglio comunale e i futuri assessori.
 
“Che significa avere un “quid plus”? La legge indica chi può candidarsi. Io sono un garantista: non mi piegherò mai alla logica del giustizialismo”. 
 
Per un altro riformista, Claudio Velardi, state facendo solo un pò di ammuina. Un revival.
 
“Claudio lo conosco da quarant’anni. Gli dico che non stiamo facendo ammuina, ma una esperienza utile alla democrazia e alla rigenerazione della politica in questa città”.
 
Vola alto. Ma lei stesso, ad ottobre dello scorso anno, al Mattino, disse che Bassolino dovrebbe diffidare dei bassoliniani.
 
“Mi riferivo alle componenti: sono sovrastrutture dannose. Nel Pd non ci sono nemmeno più: ci si divide direttamente per capibastone”.
 
Meglio averne uno: Antonio Bassolino per tutti.
 
“No: questa è una esperienza plurale. Libera da condizionamenti. Alla ricerca di percorsi innovativi”.
 
Nessuna ossessione, nessun rimpianto per il Pd.
 
“Niente di tutto questo. Me ne sono andato via io dal partito: non soffro, sono tornato a pensare”.
 
E che pensa del Pd?
 
“Che è un partito moderato. Mentre nel Paese la sinistra riformatrice avrebbe bisogno di un nuovo partito social-democratico: ha ragione Luciano Canfora”.
 
Gianni Cuperlo ha cominciato a ricucire.
 
“Cuperlo non ha bisogno di ricucire: è un politico serio e intelligente, con una grande cultura politica. Quando è venuto qui a presentare il libro di Bassolino, ha posto temi di sinistra”.
 
Ha posto il tema dell’unità per fronteggiare la destra.
 
“Gianni fa bene a parlare di unità della sinistra per sconfiggere la destra. Ma per fare questo bisogna costruire una nuova sinistra. Noi ci stiamo provando ad aprire questo percorso”.
 
Intanto è Vincenzo De Luca ad aver lanciato un’Opa per conquistare la segreteria nazionale del Pd. Fa sul serio?
 
“Sì, fa sul serio. Ma è una vita che mi batto contro la sua cultura politica. E continuerò a farlo”.
 
Però a Napoli non fate un’operazione più politicista che politica?
 
“Niente affatto”.
 
Bassolino non si candida per fatto personale.
 
“Bassolino si candida perchè c’è bisogno di una nuova politica. Quest’operazione può rappresentarne una piattaforma”.
 
Forsan et haec olim meminisse iuvabit: come i martiri del Novantanove.
 
“La nostra sfida è anche simbolica perchè intelligente e ricca di entusiasmo. Non di simbolismo”.
 
Comunque, poche chiacchiere: il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo D’Errico ha parlato chiaro: il prossimo sindaco di Napoli sarà Gaetano Manfredi.
 
“Ci andrei più cauto”.
 
Che risultato deve raggiungere la coalizione di Bassolino la sera del 4 ottobre per dire che è andata bene?
 
“Il nostro obiettivo è andare al ballottaggio”.
 
Il risultato che la farebbe contento.
 
“Il 20% dei consensi sarebbe straordinario”.
 
Rimanendo nell’ordinario, con 5 liste?
 
“I sondaggi ci danno al 18%”.
 
Il voto disgiunto di solito arriva al 2-3%.
 
“E chi l’ha detto? Qui a Napoli anche di più”.
 
Modello De Magistris 2011 (16,7% la coalizione lui 27,52%)?
 
“De Magistris?! Mi viene l’orticaria. Modello Bassolino 1997: coalizione al 68%, lui al 72%”.
 
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