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Napoli – Corrado Gabriele, 54 anni. Una vita in politica con Rifondazione Comunista e poi con il Pd, dal consiglio comunale di Marano fino al Parlamento europeo passando per un assessorato in Regione Campania. Ora speaker di Radio Crc. Come sta?
“A novembre sono finito al Cotugno per un mese a causa del Covid. A distanza di 8 mesi ho ancora qualche problema. Non si scherza con la pandemia: vaccinatevi”.
Le manca la politica?
“Sì, molto”.
La cosa che più la emozionava.
“Il comizio”.
Allora fa bene il suo ex Presidente ai tempi della Regione, Bassolino, a riscoprirlo.
“Antonio fa benissimo. La politica tradizionale è la più entusiasmanate: ti dà il vero contatto con la gente”.
Anche la radio regala le sue belle emozioni.
“Mi dà l’idea di un motore sempre acceso. E la potenza di immaginare chi ti ascolta da ogni parte del mondo ormai, grazie al web”.
E’ una passione che ha già da 10 anni.
“All’epoca, il consiglio regionale iniziava le sue attività molto tardi. Così cominciai a dedicarmi alla radio come semplice appassionato. Ora è diventata anche un lavoro”.
Ieri è finita la stagione di “Barba e capelli”, la sua trasmissione mattutina. A chi tra i candidati sindaco di Napoli è riuscito meglio il taglio?
“Ad Alessandra Clemente. E’ la più brava dal punto di vista della comunicazione”.
Però.
“Garbata, serena, tranquilla. Senza mai temere trabocchetti dietro le domande che le si pongono”.
Il suo ex Presidente, invece, dicono che viva in una bolla nostalgica.
“Non sono d’accordo. Ho lavorato assieme a Bassolino e lo conosco bene. Non ha mai smesso di essere un sognatore”.
Non corre solo per una rivincita personale?
“La sua rivincita se l’è presa con le 19 assoluzioni su 19 procedimenti a suo carico”.
Ora, però, è contro il Pd.
“Si sono dovuti pentire per come l’hanno trattato. Ma lui è per la città, contro nessuno. Il suo impegno ha fatto bene già alla campagna elettorale”.
Che vede candidato sindaco del centrosinistra Gaetano Manfredi con si perde il conto quante liste.
“Se vince, può essere un problema”.
Vince?
“E’ il favorito”.
Vince al primo turno?
“Dipende da quanta gente va a votare. Se l’affluenza sarà bassa, è possibile”.
Berardo Impegno, uno dei dirigenti storici del Pd a lui molto vicino, gli imputa il fatto di rappresentare le èlite, non ancora la “plebe” di Napoli.
“Un pò tutta la politica, compreso Berardo Impegno, ha il vizio di tendere ad appartenere a una èlite. Manfredi, tra l’altro, non mi pare un prodotto di una classe privilegiata. Anzi, il fatto è un altro. E io che sono di Marano lo capisco benissimo”
Qual è?
“E’ che non è un napoletano doc: è originario anche lui della provincia, di Nola. E quando si arriva in città dalla provincia bisogna sempre lottare contro un certo pregiudizio”.
Si chiama Catello ma non arriva da Castellammare, invece, Maresca.
“E’ espressione di una certa novità. Ma mi aspettavo più entusiasmo”.
Da parte della sua coalizione?
“Forza Italia e la Lega scontano spaccature e una vita difficile in città. Ma lui può fare la differenza”.
Quando gli fanno notare che ha fatto il Procuratore a Napoli fino a 5 minuti prima di ufficializzare la sua candidatura, dice che “i magistrati sono cittadini come gli altri”.
“Lui ha fatto il magistrato in un campo difficile come l’anticamorra in maniera encomiabile. Detto questo, i magistrati non sono cittadini come gli altri. Ma questo vale anche per tante altre categorie. Compresa quella dei politici”.
Occorre una legge contro le porte girevoli di chi entra e esce dalla magistratura e dalla politica?
“No. Già siamo pieni di leggi. Certo: se sono un magistrato, devo avere più senso delle leggi”.
Maresca l’ha avuto?
“Io, sul suo conto, non ci vedo alcun vizio nè di forma nè di sostanza: si è messo in aspettativa dalla magistratura al tempo giusto”.
In ogni caso, sappiamo che sa tirare i calci di rigore e che Hugo Maradona è dei suoi.
“Non mi piace quando la politica tocca i santi. Diego e San Gennaro rimangano fuori dalla campagna elettorale”.
Non ne rimane fuori, invece, il Governatore Vincenzo De Luca.
“Certo. Ha un peso politico notevole”.
Quando, in radio, chiedeva ai candidati sindaco “ma chi gliel’ha fatto fare?” le convincevano le risposte?
“Non sempre. Ma non mi chieda con chi è capitato”.
Senza “Barba e capelli”, la sveglia è sempre alle 5:40?
“No, un’ora più tardi”.