Napoli – Dipendenti senza stipendio da quasi due mesi e cittadini senza mezzi circolanti da oltre due settimane. La crisi finanziaria che sta stritolando la Ctp è giunta a un bivio. I lavoratori sono infatti sul piede di guerra nonostante le rassicurazioni messe nero su bianco pochi giorni fa dal direttore generale della Città Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cozzolino, il quale aveva garantito che l’Ente di piazza Matteotti avrebbe a breve provveduto a eseguire i pagamenti. Ed effettivamente sembra oggi essere arrivata una prima schiarita sulla vertenza. Stamattina, infatti, sono partiti i flussi degli stupendi ai lavoratori. La notizia è stata appena confermata dalla sigla sindacale Usb.
Almeno per il momento, però, i bus continueranno a rimanere ancora fermi all’interno dei depositi di Arzano, Pozzuoli e Teverola. Sul punto, il commento del coordinamento Usb è durissimo: «La Città Metropolitana, proprietaria della CTP, con il sindaco Luigi de Magistris, è il vero responsabile del disastro, con la complicità del governatore della Regione Vincenzo De Luca, i quali non fanno altro che litigare tra loro, invece di sedersi e parlarsi ponendo fine all’annosa questione. Ma vi sembra normale che 700 famiglie rischiano di avere un futuro incerto e forse non averlo proprio? Ma vi sembra normale che 72 comuni restano privi di trasporto nell’area nord di Napoli? Vi sembra normale che si nega la mobilità ai cittadini pendolari che in questi giorni sono costretti a raggiungere il proprio posto di lavoro usando un trasporto approssimativo svolto da autisti non professionisti, e con pulmini che non rispettano le fondamentali norme di sicurezza? Se questa passività regna e persiste senza l’intervento di chi è deputato a farlo, allora bisogna sospettare che forse i giochi sono fatti. Ctp e tutte le aziende di trasporto nel Meridione non possono e non devono morire. Non è possibile accettare che nel sud Italia, dove l’assenza di lavoro crea moltissime difficoltà nella popolazione, ci si veda sottrarre queste opportunità che riducono di molto i livelli occupazionali». Intanto per venerdì è atteso il nuovo sciopero che interesserà sia la Ctp che la napoletana Anm.
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