Napoli – Riqualificazione di Bagnoli, la fumata bianca è dietro l’angolo. A pochi giorni dalle dimissioni del commissario Salvatore Nastasi, renziano di ferro, il ministero del Sud cala l’asso indicando il nome dell’imprenditore napoletano Francesco Floro Flores. La proposta, messa nera su bianco su una missiva, è già stata inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che da qui a breve dovrebbe ratificarla. Il possible affidamento dell’incarico a Flores sta però già facendo discutere. L’imprenditore, noto in città per aver rilanciato lo zoo di Fuorigrotta e per aver rilevato l’Arena Flegrea, è infatti ritenuto molto vicino sia al presidente della Camera Roberto Fico, per il quale ha a più riprese simpatizzato durante l’ultima campagna elettorale, che al sindaco Luigi de Magistris: proprio il fratello di quest’ultimo, Claudio, pochi mesi ha ricevuto da Flores l’incarico di organizzatori di eventi per l’Arena Flegrea. Tradotto, le opposizioni stanno già gridando al conflitto di interessi e all’inciucio Movimento 5 Stelle-Dema in vista delle prossime Regionali.
Soddisfatto, dal canto suo, il sindaco de Magistris: “Se la scelta dell’imprenditore Francesco Floro Flores quale nuovo commissario per Bagnoli dovesse essere ratificata dal Consiglio dei ministri, noi già un minuto dopo siamo pronti a sederci al tavolo non solo col Governo, ma anche col nuovo commissario per non far perdere nemmeno un giorno a Bagnoli”, dichiara il primo cittadino, che prende atto della volontà del Governo “di sostituire il commissario Nastasi con un altro commissario“. A Floro Flores, aggiunge de Magistris, “non possiamo che augurare non solo buon difficile lavoro, ma anche garantirgli il massimo livello di cooperazione istituzionale convinti che questa scelta possa consolidare e rafforzare il livello di cooperazione istituzionale su Bagnoli tra il Governo e la città di Napoli. Tra l’altro – ricorda l’ex pm – con Floro Flores abbiamo già sperimentato pratiche di lavoro comune nell’interesse della città e sappiamo che si tratta di un imprenditore competente, valoroso e con la passione per la città di Napoli, e sappiamo tutti che la passione, anche nelle difficoltà, diventa un elemento determinante per la risoluzione delle problematiche della nostra città”. Con il commissario Nastasi, prosegue de Magistris, “inizialmente, quando ci fu il tentativo di mettere le mani su Bagnoli con lo Sbloccaitalia e con la nomina del commissario, scelta da noi non condivisa, ci fu un periodo conflittuale molto duro. Poi, una volta vinta la battaglia in difesa della città da parte dell’Amministrazione, del Consiglio comunale, della Municipalità, dei movimenti e dei cittadini, è iniziato, in particolare col governo Gentiloni, una fase di cooperazione istituzionale che ha visto tutti molti attivi e leali e con lo stesso Nastasi si è lavorato in clima di corretta cooperazione istituzionale, che ha consentito anche grazie al lavoro di tutti e in particolare di Governo e Comune di Napoli il raggiungimento del miglior accordo possibile”.
La proposta non va però affatto giù al Partito Democratico: “La nomina dell’imprenditore Francesco Floro Flores a commissario per Bagnoli fa piombare sulla bonifica del sito e sul suo rilancio urbanistico pesanti dubbi”, afferma la senatrice Valeria Valente, vicepresidente del gruppo Pd al Senato e segretaria della commissione Giustizia. “Non soltanto – prosegue – per l’assenza nel suo curriculum, pur brillante in altri ambiti, di competenze specifiche nel campo della trasformazione urbana e del governo di processi amministrativi complessi, ma anche per il potenziale conflitto di interessi di cui è portatore nel caso dovesse effettivamente essere chiamato al delicato incarico. Com’è noto, Floro Flores ha rilevanti interessi imprenditoriali a Napoli, avendo preso in gestione lo Zoo e l’Arena Flegrea, entrambi di proprietà dell’ente Mostra d’Oltremare di cui è maggiore azionista il Comune di Napoli. Le perplessità si moltiplicano, poi, nel momento in cui non si tratta della nomina di un amministratore all’interno di un organo collegiale di un’azienda pubblica, ma di un organo monocratico dotato, in virtù di una legge speciale, di rilevanti poteri di decisione a garanzia del pubblico interesse; e nel momento in cui, per giunta, gli interessi dell’imprenditore-commissario si sviluppano in un territorio contiguo al sito di Bagnoli, in un settore industriale, quello del tempo libero, che il master-plan per il rilancio dell’area privilegia con interventi che vedranno necessariamente forme di collaborazione pubblico-privato. Desta sconcerto che i 5 Stelle napoletani alla prima vera occasione si siano immediatamente dimenticati dei loro famosi principi guida di buona amministrazione, di trasparenza e di competenza sbandierati ogni giorno quando erano all’opposizione. Se il governo precedente avesse nominato un imprenditore aperto sostenitore del Pd e in evidente conflitto di interessi a un così importante incarico pubblico, non sarebbe bastata l’Anac, sarebbero ricorsi all’Onu”, attacca ancora Valeria Valente.