Napoli – La Consulta sblocca l’eterna impasse bagnolese e boccia i rilievi mossi dalla giunta de Magistris in merito all’operato del precedente Esecutivo. Le procedure per la bonifica e il risanamento dell’area dell’ex Italsider nel quartiere di Bagnoli, contenute nel cosiddetto decreto Sblocca Italia «sono costituzionalmente legittime». È questo il verdetto della Corte Costituzionale, che con la sentenza depositata il 13 giugno scorso spalanca di fatto le porte al prosieguo del rilancio dell’area flegrea secondo le linee individuate all’epoca dal governo Renzi.
Lo ricorda in una nota Invitalia, soggetto attuatore del programma di bonifica e rilancio del quartiere. Sfogliando le motivazioni del provvedimento si apprende inoltre che «l’intervento del legislatore statale, in quanto teso al risanamento e alla bonifica di un sito d’interesse nazionale, può essere certamente ricondotto alla potestà legislativa esclusiva dello Stato». La sentenza conferma, inoltre, la piena legittimità dell’operato del commissario straordinario Salvatore Nastasi e di Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo del Paese, i quali hanno comunque coinvolto la Regione e il Comune attraverso l’accordo Interistituzionale sull’elaborazione del piano urbanistico e infrastrutturale dell’ex area Italsider. Il quesito era arrivato alla Consulta dopo che il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, aveva impugnato innanzi al Tar, prima, e al Consiglio di Stato, poi, le parti del decreto che riguardavano il risanamento e la riqualificazione di Bagnoli.