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Anm dismette il Garittone, rabbia Usb: “Forza Italia e Pd la smettano con le passerelle”

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Napoli – Dismissione del deposito Anm del Garittone, il sindacato “ribelle” dice no alle passerelle politiche. L’Usb, dopo l’assemblea dei lavoratori tenutasi ieri mattina, non le manda a dire: «Presenti all’incontro esponenti delle forze d’opposizione del consiglio comunale di Napoli come la senatrice pd Valeria Valente, Aniello Esposito, Anna Ulleto, Salvatore Guangi di Forza Italia nonché i membri dell’VIII Municipalità Scampia-Chiaiano-Piscinola-Marianella e Gennaro Acampora della III Municipalità Stella-San Carlo all’Arena. L’ennesima passerella politica in cui i partiti di opposizione piuttosto che organizzare e mobilitare i cittadini per chiedere adeguate risorse nazionali a garanzia dei servizi minimi provano ad utilizzare la rabbia dei lavoratori per colpire l’amministrazione comunale». 

Sono parole di fuoco quelle a cui ricorre Adolfo Vallini, sindacalista dell’Usb: «La scelta di chiudere il Garittone – ricorda – è avvenuta dopo anni di depotenziamento delle linee che operano nella periferia a nord di Napoli. Una scelta che continuiamo a definire economicamente sbagliata, in quanto si preferisce chiudere il Garittone invece di tagliare i costi della dirigenza, dei superminimi, delle sacche parassitarie mettendo a disposizione dell’azienda risorse per il suo risanamento, nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori della partecipata. Continueremo a fare le barricate per chiedere a questa amministrazione comunale il mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori, la concreta implementazione del servizio nelle periferie, maggiori bus per strada e una serrata lotta all’evasione».

Quanto al futuro del Garittone, «la destinazione dovrà essere funzionale agli interessi di Anm e dei lavoratori, siamo pronti alla lotta qualora la rimessa dovesse essere utilizzata per altri scopi, in particolare come deposito per i mezzi dell’igiene urbana. La mobilità è un bene comune, l’Anm è dei cittadini. Bisogna che lo stato, attraverso la Regione, eroghi adeguate risorse economiche, in linea con le tabelle dei costi standard, a garanzia dei servizi minimi sul territorio napoletano. È del tutto anomalo nel panorama nazionale che il Comune di Napoli versi, utilizzando fondi propri, per il Tpl la stessa somma che versa la Regione Campania. I napoletani meritano maggiore rispetto dal Governo e dalla politica regionale soprattutto da coloro i quali con le loro politiche, in oltre 20 anni, hanno devastato i territori e i servizi sociali e che oggivorrebbero passare per i salvatori della patria». L’estate rovente del trasporto pubblico locale è appena iniziata.

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