Tempo di lettura: 2 minuti
Napoli – Sistemi anti-intrusione non pervenuti, un’altra grana si abbatte sui nuovi bus dell’Anm. I “Citymood 10” acquistati alla fine dell’estate scorsa dall’amministrazione comunale risulterebbero infatti sprovvisti del sistema elettronico che impedisce l’apertura delle porte dall’esterno durante la marcia. Un “dettaglio” non proprio trascurabile e che potrebbe mettere a rischio l’incolumità degli autisti e dei passeggeri a bordo, soprattutto in caso di sovraffollamento.
La problematica è stata subito notata dagli addetti ai lavori e già alla fine di novembre era stata oggetto di un’informativa inviata dall’Usb Lavoro Privato all’amministratore unico dell’azienda di trasporto pubblico Nicola Pascale: «Esprimiamo – si legge nel documento – forte preoccupazione per la nostra incolumità psicofisica. In particolar modo intendiamo focalizzare l’attenzione sulla possibilità, da parte di malintenzionati, di poter liberamente aprire le porte dall’esterno e dar vita a situazioni incresciose per i viaggiatori a bordo». I problemi, però, non sarebbero finiti qui. Nonostante i 42 bus, 32 in servizio nel deposito di via Puglie e 10 in quello di Cavalleggeri d’Aosta, siano nuovi di zecca, il personale avrebbe notato «la mancanza di un deciso segnalatore di richiesta fermata e la dotazione a bordo del mezzo delle attrezzature per lo sblocco dei cunei, la mancanza della cassetta di primo soccorso e, non ultimo, dei guanti monouso per l’apertura e la chiusura in manuale della pedana per disabili».
Piccole ma numerose carenze, che in queste prime settimane di servizio hanno già reso assai difficoltosa l’attività dei nuovi bus. Sul punto basti ricordare la notizia, anticipata da “Anteprima24”, che ben dieci nuovi mezzi appena la scorsa settimana erano stati costretti a un improvviso stop a causa dei guasti meccanici ed elettronici causati dal pianale basso che entrava ripetutamente a contatto con l’asfalto. Un quadro a tinte fosche, sul quale arriva tranchant il commento di Adolfo Vallini, componente del coordinamento provinciale dell’Usb: «Ad oggi, nonostante le nostre ripetute segnalazioni, non è cambiato assolutamente nulla. L’azienda continua a non darci ascolto. Eppure è sufficiente salire a bordo di un qualsiasi mezzo dell’Anm, nuovo o vecchio che sia, per rendersi conto che sul fronte della sicurezza gli unici dispositivi ad oggi presenti sono gli estintori, installati di recente soltanto in seguito ad alcuni gravi incidenti».